(San Francisco, 27 maggio 1877 – Nizza, 14 settembre 1927) è considerata la fondatrice della danza moderna. Dopo aver studiato danza classica si liberò dei rigori accademici per seguire un insegnamento improntato all'armonia del corpo e del movimento. Nel 1900 si stabilì a Londra, quindi si recò a Parigi, dove si esibì in serate private su brani di musica classica a piedi nudi, con i capelli sciolti e vestita di una semplice tunica di tipo greco. Con questo nuovo tipo di danza, detta libera o naturale, la D. intese proclamare una libertà di espressione dalle ferree regole accademiche e dagli artifici del balletto classico. La sua danza si diffuse presto in tutta Europa dove influenzò lo stesso balletto classico e i balletti russi, e dove ebbe molto successo. A Berlino, nel 1903, tenne una famosa conferenza sulla danza del futuro, ritenuta una sorta di manifesto della danza moderna. Fondò varie scuole: due in Germania, una a Parigi, che fu costretta a chiudere quasi subito per lo scoppio della prima guerra mondiale, e una a Mosca, dove fu chiamata dal commissario del popolo per l’istruzione. Visse sempre in anticipo sui tempi e al di fuori degli schemi correnti, alternando successo e delusioni. Ebbe quattro mariti, l'ultimo dei quali fu il poeta Sergej Esenin, più giovane di lei di diciotto anni. Dei suoi tre figli nessuno arrivò all'età adulta. Negli ultimi due anni di vita Isadora si divise tra Nizza e Parigi, spesso ubriaca, sempre squattrinata, assistita dai pochi amici che le erano rimasti. Morì strangolata da una sciarpa impigliatasi tra le ruote dell'automobile di un amico in corsa. Scrisse l'autobiografia My life, pubblicata postuma.