Alphonse Marie Louis de Prat de Lamartine è stato un poeta francese. Compiuti gli studi, fu in Italia, soggiornando a Napoli: esperienza che ebbe un peso determinante nella sua opera, da Il golfo di Baia (Le golfe de Baia, 1813) a Graziella (1849), e nella sua vita sentimentale. Tornato in Francia, affrontò la scelta di una carriera. La diplomazia gli si aprì dopo una vita mondana in cui ebbero parte importante il suo fascino e i suoi amori con Julie Charles (drammaticamente conclusosi con la morte di quest’ultima: L. la rievocherà spesso nei suoi versi) e Lena de Larche. Ebbe il suo primo incarico diplomatico a Napoli; in seguito fu a Firenze. Nel 1820 pubblicò le Meditazioni poetiche (Méditations poétiques), la cui originalità, non tanto nei contenuti, quanto nel tono di autobiografica confidenza sentimentale, trovò ampi consensi sia negli ambienti romantici sia in quelli conservatori. Nel 1830 L., che si era nel frattempo sposato con l’inglese Elisa Birch, abbandonò la carriera diplomatica per quella politica. Il tono della sua poesia andava mutando, alla ricerca di uno spiritualismo che trasfuse nelle Armonie poetiche e religiose (Harmonies poétiques et religieuses, 1830), incontrando il favore di un vasto pubblico: l’ampiezza tematica dell’opera, ben più vasta e varia della precedente lirica d’amore, e la presenza di poesie di argomento religioso, alcune profondamente cristiane, ne fanno una delle raccolte più significative di L.Dopo un viaggio in Oriente L. fu eletto deputato e partecipò attivamente ai lavori della camera. Jocelyn (1836), sorta di dramma morale e religioso sullo sfondo di una vicenda d’amore, e La caduta di un angelo (La chûte d’un ange, 1838) in cui il poeta rievoca l’epopea mitica di un’umanità ancora primitiva, sono, benché frammenti di visioni più vaste rimaste irrealizzate, tra i migliori esiti poetici di L., contemporanei ai famosi discorsi sulla pace universale, i trovatelli, la libertà di stampa. Con la Storia dei girondini (Histoire des girondins, 1847), in cui riabilitava i fondatori della nuova Francia, anticipò il 1848.La sua attività politica culminò appunto nel ’48, con la partecipazione al governo repubblicano come ministro degli affari esteri. Il colpo di stato di Napoleone III lo allontanò dalla politica. Negli anni successivi, dovette scrivere per sopravvivere: riedizioni, memorie, il Corso familiare di letteratura (Cours familier de littérature, a dispense, 1856-69), una produzione sorretta sovente dal solo talento del divulgatore.Con le Meditazioni L. inaugurò un suggestivo modello lirico, capace di legare il poeta e il lettore in una effimera complicità. Il suo linguaggio è povero di strumenti; alla varietà degli spunti corrisponde l’intenzione di ridurre la complessità del mito a favore della sua comunicabilità: ed è appunto alla musica del verso che si affida il suo talento. Ma, lungi dall’essere improvvisata, questa produzione segue una precisa parabola. Da Jocelyn a La caduta di un angelo, si passa dall’esperienza religiosa di un curato, nello scenario dei paesaggi alpini, a una densa allegoria della caduta biblica. L. poeta epico, costruttore di poemi filosofici, contraddice il giudizio che identifica la sua poesia con una lirica chiusa nel cerchio di un esiguo repertorio di immagini.