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Un luogo magico, dove le storie si moltiplicano e non si smette mai di sognare.
«Un giusto connubio di tenerezza e sfrontatezza, di lacrime e sorrisi, di nostalgiche visioni di quello che è stato e uno sguardo positivo rivolto al futuro» - Panorama
A Milano, dove le boutique confinano con i condomini affollati della periferia, c'è un luogo magico. È piccolo e accogliente, con le pareti color lilla, ed è strapieno di libri. Nina, la giovane libraia proprietaria, si muove sicura nel caos che solo lei è in grado di governare e accoglie ogni viso nuovo che varca la sua soglia con un'energia travolgente. Accanto a lei Adele, che l'ha incontrata per caso tanti anni fa e oggi che è in pensione trascorre lì gran parte del suo tempo, osservando la gente che affolla la libreria. Da quando qualcuno ha avuto l'idea di comprare un libro e lasciarlo in regalo per il cliente successivo, infatti, il locale si è riempito di persone. Tutti hanno almeno una storia da regalare agli altri e tutti vogliono lasciare un messaggio, parlare, incontrarsi, e magari innamorarsi. E forse anche Nina, che ha appena interrotto una storia importante, è pronta per vivere un nuovo sogno...
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Una storia molto autobiografica, perché l'autrice come Nina ha lasciato il posto fisso per intraprendere questa nuova avventura, la sua libreria non si chiama La Scatola Lilla ma è conosciuta anche così, l'iniziativa dei libri sospesi esiste davvero e la potete trovare proprio nella sua libreria e in Nina c'è molto dell'autrice. Ho amato questo libro fin da subito, dal momento in cui Adele parla dei libri presenti nella libreria come degli amici di cui averne cura e lei è stata proprio il mio personaggio preferito, perché le sue parole mi sono entrate nel cuore, mi sono emozionata quando raccontava alcuni momenti della sua gioventù, di una delle sue figlie e mi sono commossa nella parte finale di questa storia. Le vicende all'interno della libreria si susseguono attraverso gli occhi dell'anziana Adele, che ha fatto della libreria di Nina ormai la casa della sua vecchiaia e come dice lei, essa è un piccolo ospedale dell'anima, un piccolo luogo composto di storie non solo di carta e inchiostro e ogni capitolo è introdotto da alcune frasi di una canzone. Adele e Nina hanno in comune l'amore profondo per i libri ma hanno personalità diverse: Adele è più burbera, è ordinata e meno ottimista mentre Nina è ottimista, si trova bene nel caos e cerca di essere il più gentile e paziente con tutti. Nella libreria passano amiche, personaggi buffi, clienti che voglio sospendere un libro per regalare un'emozione, uomini deludenti e altri a cui dare una possibilità e Adele che racconta tutto ciò ci trasporta spesso nel suo passato ripercorrendo la sua vita da emigrata del Sud, la sua storia d'amore con Domenico, il suo ruolo di madre, moglie e lavoratrice e di com'è cambiata Milano negli anni. Questa scelta dell'autrice è stata molto interessante, perché vediamo a confronto due generazioni, modi diversi di approcciarsi e vivere l'amore, Milano nel passato e nel presente e la vita di una volta e di adesso.
E' un libro buono, uno di quelli che ti lascia una sensazione di bellezza e di amore per la vita e le sue piccole cose. La storia di Nina, che lotta per realizzare il suo sogno di vivere di libri, è la storia di tutte quelle persone coraggiose che non temono di seguire le proprie passioni, che cercano di sentirsi libere ogni giorno, con la gioia e il piacere di fare un lavoro che non è certo una condanna. Poi c'è Adele, la vera protagonista del racconto, un'anziana signora con un bel caratterino, che ci racconta la Milano di una volta, quella degli immigrati dal sud, che arrivavano in città con mille sogni da realizzare. Infine, c'è il "libro sospeso", che con il suo viaggio di mano in mano, apre le porte ad altri sogni. Il libro di Cristina Di Canio è un inno al coraggio, si legge in poche ore e rimane nel cuore per molto, molto tempo.
Nonostante la grande simpatia che nutro per librai, libraie e librerie indipendenti, leggendo questo libro mi sono imbattuto in una miriade di luoghi comuni e frasi fatte, che non fanno decollare per nulla la storia, anch'essa abbastanza debole di suo. Qualcosa si salva ma si perde con in una nebbiolina indistinta facendo apparire, come in un piccolo incubo, periodi alla Fabio Volo. Peccato.
Recensioni
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