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Libertà e diritti accompagnano la nascita del cittadino moderno, definiscono un ordine politico e simbolico interamente nuovo. Tra resistenze ed esitazioni, certamente: i nostalgici e i teorizzatori di ogni ordine comunitario o gerarchico li respingono; e una ripulsa, sia pure ben diversamente connotata, viene da chi professa un realismo politico senza scorie. Ma essi divengono il connotato di un'età, appunto «l'età dei diritti», come l'ha definita Norberto Bobbio.
La dimensione dei diritti, però, ci appare al tempo stesso fondativa e fragilissima, perennemente insidiata da restaurazioni e repressioni, tese a cancellare o limitare proprio l'insieme degli strumenti che dovrebbero garantire al cittadino le massime possibilità di sviluppo autonomo.
L'esperienza di questo secolo ci ha mostrato come la semplice proclamazione costituzionale di libertà e diritti possa risolversi in un inganno. Ogni riferimento ad essi si presenta così non solo come l'elencazione di quel che dovrebbe caratterizzare un regime democratico; ma diviene un potente strumento per un'analisi realistica che voglia disvelare la trama effettiva dei rapporti politici e sociali in un determinato contesto storico.
La ricostruzione sintetica che Rodotà qui propone - riprendendo e ampliando un suo saggio pubblicato nella Storia dello Stato (Donzelli 1995) - vuole obbedire proprio a questa logica. Non segue e discute le idee sui diritti, ma analizza politiche e comportamenti dai quali è dipesa, nella storia italiana recente, la loro affermazione o negazione, cercando di rendere evidenti gli intrecci tra riconoscimenti formali di libertà e diritti e condizioni materiali per la loro attuazione. Lo sfondo è quello che conosciamo, nel succedersi delle «quattro costituzioni» che hanno accompagnato lo Stato unitario: quella oligarchica, quella liberal-democratica, quella fascista e quella democratico-repubblicana.Le vicende delle libertà e dei diritti mostrano la lenta inclusione di un numero crescente di cittadini nel demos e le diverse modalità attraverso le quali si costruisce la moderna cittadinanza, nel succedersi delle diverse «generazioni» dei diritti. Ma rivelano anche tenaci resistenze all'effettività dei diritti proclamati.
Serve una grande fede per affermare i diritti nei tempi difficili. E di questo la vicenda delle libertà, che è poi vicenda concretissima di donne e di uomini, è testimonianza continua.
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