L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2016
Anno edizione: 2016
Promo attive (0)
Marie Sklodowska Curie è senza dubbio la scienziata più famosa al mondo, e moltissimi libri sono stati scritti su di lei e sul suo fondamentale ruolo nella fisica moderna. Parecchi sono stati pubblicati anche in Italia, alcuni tradotti, come la famosa biografia scritta dalla figlia Eva negli anni trenta (e ristampata moltissime volte), altri originali, come il recente Radioattività in famiglia , di Simona Cerrato (cfr. "L'Indice", ???). Poco noti sono invece i suoi scritti, a parte articoli e testi scientifici. In Italia è stata pubblicata solo la biografia dell'amato Pierre, scritta da Marie Curie (con introduzione di Henri Poincaré) dopo la tragica morte del marito e forse ancora in catalogo ( Pierre Curie , Cuen, 1998). Il testo di queste lezioni fa però storia a sé ed è davvero impressionante per la sua straordinaria modernità: "Una pedagogia moderna", come titola la prefazione.
Per due anni (1907-08), su iniziativa di Marie Curie, un gruppo di intellettuali francesi condusse un'originale esperienza di insegnamento rivolta ai propri figli e con un'attenzione particolare alle discipline scientifiche, presentate attraverso semplici esperimenti, spesso eseguiti "in diretta" dagli stessi allievi. Si trattava di una sorta di "cooperativa" (come la definì la figlia Eva nella biografia della madre) che aveva soprattutto lo scopo di stimolare negli allievi (fra i dieci e i quindici anni) l'interesse per la scienza. Gli insegnanti che partecipavano alla cooperativa erano personaggi illustri (scienziati, artisti e letterati); gli allievi molti dei loro figli, in particolare Irène, l'altra figlia di Marie che, assieme al marito Frédéric Joliot, riceverà il Nobel per la chimica nel 1935.
I temi trattati da Marie Curie e trascritti da Isabelle Chavannes (che, un po' più grande degli altri allievi, divenne poi ingegnere chimico) nei suoi quaderni- ritrovati solo pochi anni fa da uno dei nipoti di Langevin ->sono temi classici che riguardano soprattutto la meccanica dei fluidi. Gli esperimenti sono piuttosto semplici e, caratteristica piuttosto interessante, le basi teoriche che consentono di spiegarli e di chiarirne l'evoluzione vengono sempre illustrate dopo gli esperimenti stessi. Un metodo che più "classico" non si può, ma che oggi viene piuttosto trascurato, anche perché i laboratori sono sempre più tecnologici e il tanto sbandierato hands-on si trasforma sempre più in un fingers-on (sulla tastiera del computer, ovviamente) e gli esperimenti si fanno (?) sullo schermo, magari con colori bellissimi. Ma sono davvero esperimenti?
Le lezioni raccolte sono dieci e riguardano argomenti in grado di stimolare la curiosità dei ragazzi: l'aria e la sua pressione, l'acqua e la sua densità, la densità di solidi e di liquidi, la densità degli oggetti e il rapporto con la loro forma, il galleggiamento e il principio di Archimede (l'unico scienziato citato), la pressione atmosferica e il barometro.
Argomenti per certi versi misteriosi, come l'aria e la sua pressione, che sono parte essenziale della nostra vita ma che sono e restano invisibili e impercepibili se non attraverso qualche esperimento ad hoc , e non è un caso che si cominci proprio di qui.Marie Curie mostra gli esperimenti, li fa ripetere ai ragazzi e chiede loro di spiegarne il meccanismo, che poi lei chiarisce e precisa. In questo modo riesce a suscitare l'interesse - e anche l'entusiasmo - degli allievi, che non dimenticheranno mai il "perché" di queste cose. Ma anche l'acqua fa la sua parte, una sostanza alla portata di tutti e forse proprio per questo trascurata nel suo ruolo e anche nei meccanismi di distribuzione.
La maggior parte degli esperimenti è condotta con strumenti ovviamente un po' datati (tubi di vetro, bilance a due piatti e bilancette di precisione ecc.) e oggi non sempre reperibili. Ma al posto del vetro c'è la plastica e, con un po' di pazienza, si possono trovare anche le altre apparecchiature necessarie, o inventarsene di nuove che possano tranquillamente sostituirle. E vale la pena di farlo perché, come osservano Carlo Bernardini e Silvia Tamburini, concludendo la loro prefazione all'edizione italiana, "il contenuto di questo libro è tutt'altro che inattuale e merita l'attenzione entusiasta di addetti ai lavori e insegnanti".
Tra i contenuti, uno da diffondere subito, anche nei licei, è sicuramente quello della terza lezione ( Dove si comprende come l'acqua giunge al rubinetto ). Si eviterebbero così altri disastrosi allagamenti.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore