L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2004
Anno edizione: 2014
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
"Forse è vero: la letteratura è immorale, è immorale attendervi. Sarebbe già intollerabile se essa prescindesse affatto dal dolore dell'uomo, se si rifiutasse di medicarne le arcaiche piaghe; ma, con insolenza, con industriosa pazienza, essa fruga e cerca e cava fuori affanni e malattie e morti: con appassionata indifferenza, con sdegnato furore, con cinismo ostinato li sceglie, giustappone, scuce, manipola, ritaglia. Una piaga purulenta si gonfia in metafora, una strage non è che un iperbole, la follia un'arguzia per deformare irreparabilmente il linguaggio (...) .Ogni sofferenza non è che un modo di disporsi del linguaggio, un suo modo di agire. Non v'è dubbio, la letteratura è cinica. Non c'è lascivia che non le si addica, non sentimento ignobile che non la rallegri, non tragedia che gelidamente non la ecciti (...). Assai antica è l'ira dei dabbene per la letteratura, da secoli viene accusata di frode, di corruzione, di empietà. Dissacrante, perversa, affascina e sgomenta. Numinosa e mutevole, non esita ad usare degli dei per adornare le sue favole
Un saggio strepitoso sul concetto stesso di letteratura, anche se preferisco il più criptico ed ermetico "Discorso dell'ombra e dello stemma", più affine alle mie folli inclinazioni letterarie. La letteratura ben lungi dal concetto di cultura (che è altra cosa) è davvero invenzione menzognera, vero elogio della "demenza" di scrittori e lettori stessi, un saggio che dovrebbe far riflettere prima di tutto tanti scrittori (si fa solo per dire) contemporanei, che credono di aver l'ardire di elargire messaggi di ogni sorta, politici, sociologici, psicologici e quant'altro di dozzinale che riduce la grande menzogna letteraria a mero giornalismo d'accatto (in merito Borges asseriva lo stesso concetto). L'invenzione letteraria che è di per sè fantastica è l'elogio dell'antimessaggio, è discesa in inferni sconosciuti, è di natura celestiale ed escrementizia, appartiene alle Muse, alle Gorgoni e alla memoria ancestrale del mondo. Sono le parole a scrivere lo scrittore, che viene invaso dallo spirito funesto dell'arte letteraria, vittima di una sorta di scrittura medianica. Lo stesso concetto vale per i leggenti, editori, recensori, critici, librai...e se il lettore venisse letto dagli spettri delle parole? Per caso, il mio libraio di fiducia, quello dietro casa che vende libri usati, non sarà che commerci senza saperlo con le larve morenti del pensiero umano? Saranno i libri, questi strani animali di carta e nero inchiostro, degli occulti vampiri psichici? Vai a saperlo...
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore