Nella Vienna "fien-de-siecle", all'ombra della declinante monarchia asburgica, vissero e lavorarono i più opposti talenti, le personalità più contrastanti, da Strauss a Lehàr a Freud, Schönberg, Musil. Lo stesso Hofmannsthal, a diciassette anni, s'impose a questa ricchissima società letteraria e culturale e divenne ben presto la voce più alta del decadentismo austriaco. La "Lettera di Lord Chandos" è la testimonianza di una crisi profonda, in cui l'autore, nelle vesti di un immaginario lord e scrittore inglese, confessa e analizza la propria incapacità di dominare il pensiero e il linguaggio, di arginare la frantumazione del soggetto quale principio ordinatore della realtà interiore ed esteriore.)
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