Leonardo Loom è un ragazzino di dieci anni come tanti e come molti suoi coetanei non ama la storia. Anzi, in storia è uno studente orgogliosamente mediocre, che dichiara il suo disamore per i "volumi polverosi" rispetto alla vita vera. Ma ha una fortuna che molti ragazzi non possiedono: lo zio Marcello è un antropologo di fama internazionale, che porta il nipote a uno scavo in Etiopia. Qui il destino di Leonardo cambia per sempre: così comincia la nuova avventura pubblicata da Codice, la casa editrice da sempre orientata verso la divulgazione scientifica e le scienze sociali. Nella calda regione di Afar Leonardo non trova ciò che si attendeva: il sito archeologico è in una valle polverosa; l'escursione termica rende le giornate invivibili; l'assenza di compiti da svolgere e degli amici lo fa sentire fuori posto, emarginato. Fino a un ritrovamento straordinario, che mette scompiglio fra gli studiosi (fra i quali, come un vero cameo cinematografico, il professor Cavalli-Sforza): non un frammento di osso o una scheggia di selce; è un teschio fossile integro, nella fenditura di una roccia. Un reperto di circa duecentomila anni. Il ragazzino si trova per la prima volta di fronte a un esemplare di homo sapies, di cui lui, naturalmente, ignora la storia. La trama del libro crea sapientemente un mosaico di elementi narrativi, un pot-pourri di racconto e di approfondimento storico. Leonardo durante la notte è condotto dal teschio parlante verso una collina, dove questi (un tempo cacciatore di leoni) vuole rivedere per l'ultima volta sorgere il sole. Il dialogo fra i due comincia in modo volutamente provocatorio: il teschio appella Leonardo "nipote" e così si introduce il concetto della comune discendenza di tutti abitanti della terra dall'homo sapiens. Le parole del ragazzo e del teschio si intrecciano e poco per volta dipanano la magia che avvolge quel passato lontano: l'insaziabile curiosità dell'homo sapiens, che lo condusse fuori del continente africano sino alle Americhe, attraverso lo stretto di Bering. Le pagine sono arricchite da finestre di dialogo con i giovani lettori: sull'antropologia, sul percorso dell'homo sapiens, sull'identikit delle altre specie del genere homo. Il racconto è ancora mistero: come si estinsero i Neanderthal, che per un certo tempo convissero con i sapiens? Lo scenario è quello dei due milioni e mezzo di anni del Pleistocene, che vide svilupparsi, crescere ed espandersi l'homo sapiens, sino a farlo diventare la "specie planetaria" che ancora oggi popola la terra. Il breve viaggio del teschio parlante nelle mani di Leonardo è finito: con la luce infuocata che ghermisce la collina prima che il sole sorga. Il mistero più importante è svelato: le razze non esistono, esistono esseri umani che, per adattarsi ai diversi climi hanno modificato, in modo minimo, alcune delle loro caratteristiche fisiche e culturali. Un libro per ragazzi riesce, con semplicità, a proporre le più recenti teorie su concetti importanti tra cui quello errato di razza − e a guidare i giovani lettori attraverso temi come quello della diversità fisica e culturale, nell'attuale contesto storiografico e paleoantropologico. Antonella Faloppa
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