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Anno edizione: 2020
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Strobl parte in quarta con la maggior parte delle storie, senza riuscire a costruire una vera sensazione di paura.
Nel complesso sono rimasto deluso. Di per sé le storie sono originali e intriganti, ma mancano di una vera e propria spinta macabra. In molti di questi racconti di macabro c'è solo il tema trattato o il tono con cui ne si parla. Ho trovato che molte di queste fossero tirate anche troppo per le lunghe, quasi si andasse alla ricerca del risvolto orrifico di situazioni "semplicemente" bizzarre. L'unico racconto che mi ha stregato, nonché quello - ahimè - più corto, è stato "Busi-busi": un crescendo di orrore macabro e truculento degno di Lovecraft. Un punto di merito va all'introduzione, alle illustrazioni e all'edizione curata e precisa.
Confermo il massimo dei voti, raccolta finalmente letta nell'ottima traduzione e curatela di un fine germanista come Fambrini, che dopo Alraune di Ewers e l'inedito e straordinario volume antologico "il giardino delle orchidee,", mette a nostra disposizione questa "chicca" assolutamente inedita in Italia, pubblicazione che denota coraggio ed onestà intellettuale. Nessun editore italiano ha mai avuto il coraggio di proporre un autore come Strobl, (doveroso ringraziamento ad Andrea Vaccaro), l'arte e le idee politiche e sociali vanno sempre separate, in particolare quando si tratta di opinioni, idee disgustose e reazionarie come quelle di Strobl. 14 storie macabre, di grande potenza espressiva, perturbanti, ossessive e ben scritte, dal capolavoro claustrofobico "La tomba di Pere Lachaise", al macabro d'autore de "La testa", ottimi anche il teatrale "Laerte" (che davvero ricorda un vecchio racconto di Fritz Leiber), lo spettrale "La mia avventura con Jonas Barg" (BARG=GRAB=TOMBA), il breve, arcano e teosofico "La pietra dei Bogumili", la frenesia vampiresca in "L'omino dei salassi", sino al razzista racconto di guerra "Busi Busi". P.S. Se esistesse una statua di Strobl, magari in Italia, qualcuno potrebbe industriarsi per sporcarla di vernice rossa, o magari abbatterla definitivamente? Così, tanto per cambiare il corso della storia e magari anche la natura umana...
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