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Leggi economiche e storia dell'economia
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Leggi economiche e storia dell'economia
Libri
Tutti i formati ed edizioni
Autore:
Traduttore:
Editore:
Collana:
Anno edizione:
1990
In commercio dal:
3 luglio 1990
Pagine:
176 p.
EAN:
9788842036241
KINDLEBERGER, CHARLES P., Leggi economiche e storia dell'economia
HIRSCHMAN, ALBERT OTTO, Tre continenti
HIRSCHMAN, ALBERT OTTO, Come far passare le riforme
scheda di Balcet, G., L'Indice 1990, n.10
Queste nuove raccolte di saggi offrono l'opportunità di cogliere buoni esempi della lezione di metodo e del contributo critico di due originali economisti, già noti ai lettori italiani e con una lunga carriera scientifica alle spalle (Kindleberger è nato nel 1910, Hirschman nel 1915). I loro percorsi intellettuali, per quanto diversi, hanno dei significativi punti in comune.
In primo luogo, sviluppano entrambi un approccio interdisciplinare all'interpretazione dei fatti economici: sotto forma di "arte dello sconfinamento" nella scienza politica e nella sociologia nel caso di Hirschman, integrando strettamente analisi economica e approfondite indagini storiche nel caso di Kindleberger. Proprio il rapporto con la ricerca storica e con altre scienze sociali spiega la loro capacità di analizzare le conseguenze politiche dei fatti economici, e in definitiva di affrontare il tema (poco popolare fra gli economisti) del potere economico. Tale capacità è applicata in modo particolarmente efficace alla dimensione internazionale dei problemi economici. basti pensare all'attualità, di questi tempi, del vecchio saggio hirschmaniano su "National power and the structure of foreign trade", o ai capitoli dedicati al protezionismo e alla "guerriglia economica " nel manuale di economia internazionale di Kindleberger (che è anche un pioniere dello studio dell'impresa multinazionale).
Sono, in secondo luogo, due eclettici, che riutilizzano in modo originale elementi teorici diversi. Nelle quattro lezioni oggetto di vivaci discussioni all'Università Bocconi, che sono raccolte in questo volume, Kindleberger si propone di dimostrare che in economia non esistono leggi universali, nessuna teoria (e ad esempio si portano la legge di Engel, il modello di Lewis, la legge di Gresham e la legge del prezzo unico) è generale, tutte sono strumenti parziali. In particolare, la loro capacità interpretativa del passato non implica necessariamente che abbiano una capacità previsiva. Ne consegue che, riprendendo una metafora di Keynes, l'economia dovrebbe comportarsi come un buon dentista, in grado di utilizzare diversi strumenti per il proprio lavoro, e di scegliere di volta in volta quelli più efficaci. Analogamente, Hirschman considera la ricerca di paradigmi universali un ostacolo alla comprensione della complessità dell'economia reale, e propone di studiare non solo il "probabile" (le regolarità e i paradigmi) ma anche il "possibile" (le interazioni inattese che generano il cambiamento). Proprio nell'approccio "possibilista" sta una delle caratteristiche più originali delle proposte di politica economica e monetaria degli anni quaranta e cinquanta, e poi dell'Hirschman economista dello sviluppo, ben rappresentate entrambe sia nel volume di Einaudi, che include anche alcuni scritti inediti, sia in quello del Mulino.
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