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Ho letto diversi racconti di Bianchini su Internet e devo dire che sono buoni, molto buoni, considerando che non si tratta di uno scrittore di professione. Cosa aspetta a trovarsi una casa editrice con distribuzione nazionale, invece di continuare a fare il routinier dei concorsi?
Arriva un momento della nostra vita nel quale giunge l'ora di voltarsi, di fare i conti con il passato riflesso nel presente, forse per individuare il percorso del futuro, per ripensarsi, per ripartire. Di quel punto l’autore ci racconta. Di personaggi, in ciascuno dei quali potremmo riconoscerci, chiamati a far i conti con i sogni di quando, conclusa l'adolescenza, si partì lungo il sentiero della vita. Troviamo così i soldatini nei quali ci eravamo immedesimati, i soldatini che erano marines americani perchè i marines americani erano i più bravi, i più giusti, quelli che combattevano sempre dalla parte giusta, per il trionfo del giusto. Ci fa sicuramente piacere scoprire che qualcuno li ha conservati per noi, quei soldatini, e a guardarli ci lasciamo andare ad un sorriso di nostalgia ma, come li salutammo allora, quando dall'adolescenza cominciammo a far i conti con l'età adulta, con la realtà, ancora proseguiamo oltre, superiamo quei nostri miti che restano sullo scaffale a prender polvere. Sognavamo. Di diventar grandi come Baggio, come Totti, di giocar in Nazionale con la maglia azzurra intonando le note dell'Inno ripresi dalle telecamere. Oppure d'incontrare un Principe, un principe azzurro che ci prendesse in braccio e ci portasse lungo le scale, su nella Reggia. Sognavamo, e continuando a sognare siamo diventati adulti, lo diventano i personaggi di Bianchini, abbiamo ed hanno fatto i conti con la realtà, con i sogni che il tempo rimodellava di noi, noi uno dei tanti, noi donne senza essere nobildonne. Storie quotidiane, storie di gente che si è ritrovata a portar palla, a giocar di mediana ed ora, giunto il momento di attaccar le scarpe al chiodo, fa i conti con un presente che non è fatto di luci, colori ed effetti speciali ma di concreta realtà. Ognuno la sua storia, ognuno la sua visione, ognuno la realtà che ha saputo, voluto, avuto la possibilità di costruire. Dunque, da leggere questo "Leggendo Carver", cinque storie e, dopo l'indice, una pagina bianca, occasione per aggiungere la nostra storia.
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