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Anno edizione: 2023
Anno edizione: 2019
Un'incredibile storia dimenticata che ha cambiato l'evoluzione della fisica moderna. Il romanzo che la racconta come mai è stato fatto.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Perché Gabriella Greison ha pubblicato un libro così abborracciato? C'è da chiederselo, ma la risposta non sono certo di averla. Il libro comincia a pag. 113. Prima c'è una lunga parte che si vorrebbe romanzesca ma di cui, data la scadente qualità, non si sente il bisogno. Alla fine (pag. 289) c'è un autoritratto dell'autrice che descrive la sua ricerca su Heisenberg e il suo lavoro divulgativo sul web e a teatro. Il racconto di Greison non è letteratura. Costruire un personaggio per fargli trasmettere le emozioni, i fatti e i concetti elaborati dall'autore non è facile. L'ostacolo per Greison si rivela insormontabile. L'espediente letterario del nonno custode a Farm Hall è fallimentare. Il narratore è inverosimile, incongruo e fastidioso. Veste male le impressioni e i convincimenti dell'autrice, intorbidisce i fatti e i concetti, li inquina con la necessità di costruire un verosimile punto di vista interno a Farm Hall a cui Greison possa avere avuto accesso. C'è una tesi nel libro? Si: i fisici tedeschi portati a Farm Hall dagli alleati alla fine della seconda guerra mondiale erano per buona parte a-nazisti, se non anti-nazisti (tranne due). Invece di dichiarare esplicitamente la tesi, Greison preferisce suggerire l'esistenza di una sconvolgente verità contrapposta alla tesi dominante (fisici tedeschi = nazisti) e "dimostrarla" tramite il racconto di un inverosimile custode. Le fonti del custode immaginario, si trovano poi in bibliografia: 26 testi, molti di Heisenberg stesso, ovviamente. Greison divulgatrice? Forse, ma leggendo questo libro il servizio reso all'argomento che affronta è negativo. I giudizi lusinghieri in quarta di copertina non aiutano: c'è il sospetto che rincorrano il successo dell'autrice sui social e sul web. Ecco allora la risposta sul perché del libro: il materiale era un canovaccio per un monologo in teatro o su you tube e l'editore, vista la popolarità dell'autrice, ha convinto Greison a pubblicare qualcosa che non andava stampato.
Gabriella Greison, fisica, attrice e scrittrice, ha la capacità di spiegare anche le cose più difficili con un tono leggero. La vicenda è quella dei fisici tedeschi detenuti a Farm Hall al termine della seconda guerra mondiale e tutto ruota attorno alla figura di Werner Heisenberg, leader carismatico e fisico geniale. Ottima la scelta di far narrare al cuoco la quotidianità dei sei mesi vissuti in cattività, cuoco che, nella finzione narrativa, è il nonno dell'autrice. Al termine troviamo un paio di capitoli dedicati alla meccanica quantistica e a Lise Meitner (non poteva essere altrimenti, visto che uno dei protagonisti è Otto Hahn). Una lettura godibile anche per coloro che non conoscono in modo approfondito la fisica narrata.
Il narratore (o meglio sua nipote) ha avuto la ventura di imbattersi per sei mesi con Werner Heisenberg e con la comunità di fisici ospitati a Farm Hall, dove lui operava come tuttofare, cuoco, giardiniere, custode della casa e che era imbottita di microspie. I fisici tedeschi che furono coinvolti nell’operazione Farm Hall sono stati Erich Bagge, Kurt Diebner, Walther Gerlach, Paul Harteck, Horst Korsching, Carl Friedrich von Weizsäcker, Karl Wirtz, Werner Karl Heisenberg, Otto Hahn e Max von Laue e aveva lo scopo di determinare quanto i nazisti fossero vicini alla produzione di armi atomiche. Un difetto del libro è che è stato scritto da una laureata in fisica e questo si vede!
Recensioni
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