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Anno edizione: 2017
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Questo libricino di sole 75 pagine, minuscolo come un taccuino, contiene sei racconti provenienti da una silloge più ampia, dal medesimo titolo, che la grande scrittrice svedese mise a punto nel 1894, all'età di 36 anni, quando aveva già pubblicato la famosa Saga che divenne il suo più celebre capolavoro. La breve raccolta in questione non è accomunata da affinità di trama o da ricorrenza di personaggi. Quali siano i "legami invisibili" del titolo, è difficile da scoprire. Nemmeno il genere dei vari racconti è uniforme: si spazia dalla vera e propria fiaba, a realistiche avventure di naviganti o di pescatori, a semplici vicende di vita quotidiana. Ma sono gli stati d'animo dei personaggi e la Natura in cui si rispecchiano a costituire, forse, i fili nascosti della tela narrativa. Anche lo stile è ovunque simile: somiglia a un passo lieve e silenzioso, ovattato dalla neve dei lunghi inverni nordici. L'ambientazione degli interni ricorda talora certe stanze, incantevoli e immote, raffigurate dai pittori fiamminghi del Cinquecento. Le case sembrano nidi che custodiscono gente parca e taciturna, abituata alla fatica e a un'esistenza dominata dalla povertà, dall'isolamento e dall'alternarsi inesorabile delle stagioni; fra campi e paludi, venti di mare e immense foreste. Gli sguardi pensosi e i discorsi sommessi, come l'incanto delle cose, si mutano magicamente in poesia. Il modo sempre colloquiale e quasi "ingenuo" del narrare si trasforma qua e là, all'improvviso, in un'eleganza sobria e finissima, da gioiello di gran pregio. In questi pochi racconti sono già celati, come tante piccole perle, quei tratti distintivi dell'Autrice, che quindici anni dopo diverranno la motivazione del suo Premio Nobel per la Letteratura: "L'elevato idealismo, la vivida immaginazione e la percezione spirituale che caratterizzano le sue opere". Un libricino da portarsi dietro, o da tirar fuori magari in qualche sera piovosa, per leggerlo - se possibile - accanto a un fuoco acceso.
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