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Anno edizione: 2023
Anno edizione: 2023
Latouche ci presenta una trasformazione sia quantitativa che qualitativa, che punti a una progressiva abolizione del rapporto salariale.
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Verso la catastrofe. In questo saggio del 2021 Serge Latouche (1940) sembra rassegnato. Il teorico della decrescita felice non vede segni di ripensamento, nessuna indicazione verso una scelta di miglioramenti, ma il riaffermarsi di una società in mano a pochi, ad un capitalismo sempre più ingordo e concorrenziale. “Quello dell'abolizione del lavoro salariato, cioè di non lavorare affatto… nella società produttivista non c'è neppure l'ombra dell’inizio di un processo del genere.” E ancora: “Quello che viene indicato con il termine globalizzazione dei mercati e soprattutto una mercificazione del mondo.” Si discute sempre di meno della riduzione dell’orario di lavoro, al contrario: ”Infatti da una parte ci sono milioni di disoccupati, mentre dall'altra milioni di uomini e di donne lavorano come folli, fino a 15 ore al giorno. Il buon senso suggerirebbe di lavorare di meno per lavorare tutti.” Si affermano quelli che David Graeber ha definito Bullshit Jobs, lavori inutili, pericolosi, dannosi, lavori di m…. “Abbiamo perduto il contatto con la nostra sostanza originaria. L'organico, il vegetale, l'animale sono pesantemente sostituiti dal meccanico, l'elettronico, digitale e il robotico.” C’è quasi un disperato appello al cambiamento, alla necessità di muoversi in direzioni diverse. “È difficile far capire che il lavoro, così come l'economia, sono invenzioni della modernità. Se queste realtà a un certo punto sono comparse, allo stesso modo possono scomparire. E comunque, l'accettazione di queste eventualità si scontra con una forte resistenza.” Latouche ci ammonisce, quasi ci implora di non muoverci verso la catastrofe.
Non è facile capire che il lavoro e l'economia sono invenzioni dell' Ottocento.. Questo libro ci aiuta a capirlo. Necessaruo!
Recensioni
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