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Lansdale è come te lo aspetti. Niente novità, niente delusioni. Se ne hai letto uno, sai quello che trovi nei suoi romanzi. Azione a piene mani, ritmo, suspense e colpi di scena fino all'ultima pagina, sesso con amore e sesso con violenza, e tanta di quell'America da road movie che ormai ci è familiare come l'A14 o la Salerno-Reggio. E soprattutto uno stile narrativo perfetto, essenziale ma mai sciatto, in cui ogni parola è quella giusta. Anche i personaggi sono quelli: il simple man trascinato suo malgrado in casini terribili, la moglie bona ma fragile, i delinquenti sadici, i comprimari gustosissimi cui è delegato quasi interamente il lato umoristico della narrazione. Questa è la ricetta, se ti piace azzanna e sta' sicuro che te la gusterai fino alla fine. Qui il nostro calca parecchio la mano sul Male; Male come entità, come Forza attiva che possiede e manipola i desperados ragazzini del sempiterno scenario oriental-texano del vecchio Joe. E tutto sommato è per questo che non gli do' il massimo dei voti che meriterebbe come grande esempio di letteratura "di genere": hey, Joe, perchè insisti tanto (giustamente) sulle cause sociali e psicologiche della violenza, se poi dietro a tutto c'è un Moloch carogna? Non è una contraddizione? Ma poi, riflettendoci un attimo, dobbiamo ammetterlo: davanti al male nell'enormità inconcepibile di certe sue manifestazioni, davanti ad Auschwitz o a Beslan o alle Twin Towers, non sentiamo anche noi che l'imperfezione umana è troppo poco come spiegazione?
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