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“La pittura non è qualcosa di distaccato da me. Forse nemmeno questi quadri, che in parte erano rimasti con me, in parte in case altrui, acquistati o regalati, in tutti e due i casi con molto rimpianto. Una poesia non è perduta, se è stampata o regalata, un quadro sì: la ‘riproducibilità’ non esiste, forse nemmeno per la fotografia. Devo precisare. La pittura non consiste nei quadri fatti, ma nel farli. Anche nei quadri peggio riusciti la cosa era avvenuta, e sembravano belli comunque. Avevo l’abitudine di rovesciarli, per goderli senza giudizio critico. A giudizio avvenuto, ho sempre constatato che il dipingere era stato più vitale, felice nell’immediatezza: certo della visione, ma anche dell’azione.E come sono vissuta, separata dai miei quadri, e soprattutto dall’esercizio della pittura? In realtà io ‘dipingo sempre’ mentre guardo: allo stesso modo ‘scrivo sempre’. Così sono vissuta, così vivo. Cosa vuol dire ricomparire, anzi, apparire, mostra, catalogo, oggi, coi miei quadri di allora? Abbastanza lontani per non farmi soffrire troppo, ancora abbastanza miei da poterli riconoscere, anzi, anch’io scoprirli. A chi può interessare oltre che a me? Per me non è stato un interesse, ma un incontro amoroso. Però, come dice Zeri, si tratta di un ‘amore freddo’. Significa: calma, distacco; assenza di timore come di modestia. Perciò, nei miei brevi commenti, ci sono accostamenti direi ‘inventati’ e non per questo meno veri. Ho chiamato ‘inventata’ la storia della mia giovinezza: libro più che mai autobiografico. Ebbene, anche questo catalogo è un libro autobiografico”. (Lalla Romano)
"La pittura non è qualcosa di distaccato da me. Forse nemmeno questi quadri, che in parte erano rimasti con me, in parte in case altrui, acquistati o regalati, in tutti e due i casi con molto rimpianto. Una poesia non è perduta, se è stampata o regalata, un quadro sì: la 'riproducibilità' non esiste, forse nemmeno per la fotografia. Devo precisare. La pittura non consiste nei quadri fatti, ma nel farli. Anche nei quadri peggio riusciti la cosa era avvenuta, e sembravano belli comunque. Avevo l'abitudine di rovesciarli, per goderli senza giudizio critico. A giudizio avvenuto, ho sempre constatato che il dipingere era stato più vitale, felice nell'immediatezza: certo della visione, ma anche dell'azione.E come sono vissuta, separata dai miei quadri, e soprattutto dall'esercizio della pittura? In realtà io 'dipingo sempre' mentre guardo: allo stesso modo 'scrivo sempre'. Così sono vissuta, così vivo. Cosa vuol dire ricomparire, anzi, apparire, mostra, catalogo, oggi, coi miei quadri di allora? Abbastanza lontani per non farmi soffrire troppo, ancora abbastanza miei da poterli riconoscere, anzi, anch'io scoprirli. A chi può interessare oltre che a me? Per me non è stato un interesse, ma un incontro amoroso. Però, come dice Zeri, si tratta di un 'amore freddo'. Significa: calma, distacco; assenza di timore come di modestia. Perciò, nei miei brevi commenti, ci sono accostamenti direi 'inventati' e non per questo meno veri. Ho chiamato 'inventata' la storia della mia giovinezza: libro più che mai autobiografico. Ebbene, anche questo catalogo è un libro autobiografico". (Lalla Romano)
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