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Anno edizione: 2016
Anno edizione: 2017
Anno edizione: 2017
Anno edizione: 2016
Anno edizione: 2024
Anno edizione: 2016
Anno edizione: 2024
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Purtroppo questo libro risulta in più punti noioso, in quanto vengono riprese praticamente passo a passo delle scene o delle descrizioni già viste; si ha l'impressione che l'autore abbia voluto scrivere solo delle pagine in più. In una storia in cui il ritmo narrativo è sicuramente il punto forte (in quanto non ci sono spunti di riflessione o descrizioni particolarmente accattivanti e dettagliate), questo aspetto della ripetizione si nota molto. Continuerò comunque nella lettura del quarto volume perché sono curiosa di sapere come si chiuderanno le vicende.
Terzo volume della saga “Il figlio di Ramses”. Setna tra la vita e la morte, deve superare mille ostacoli per ottenere il perdono del dio Thot e tornare così a Menfi; Sekhet deve invece sfuggire al padre Keku che pur di vincere è disposto anche a sacrificare la vita di sua figlia. Ambientazioni sempre perfette, belle le descrizioni. La trama è ben costruita, piena d’azione e avventurosa, poco riusciti i colpi di scena. Purtroppo però l’ho trovato deludente dal punto di vista dello stile, dato che in alcuni punti è davvero ripetitivo e noioso. Vengono scritte più e più volte le stesse cose come se lo scopo fosse quello di allungare questo libro. Lo avrei preferito più snello dal punto di vista narrativo e con meno pagine piuttosto. La storia è comunque avvincente e quindi leggerò anche l’ultimo volume di questa saga.
Non male come gli altri due precedenti.
Recensioni
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Mentre la corte di Ramses è sconvolta da un avvenimento inaspettato, il figlio del faraone, si sta dirigendo verso la città di Bastet, nella speranza di ritrovare il Vaso di Osiride, strumento indispensabile per fermare il mago nero.
Terzo capitolo della tetralogia dedicata alla saga di Setna, figlio del faraone e giovane sacerdote in lotta con le imperscrutabili forze maligne del Mago Nero, un negromante che vuole impadronirsi del regno.
Creduto morto alla fine del secondo capitolo, il protagonista continuerà la ricerca di quegli artefatti divini in grado di neutralizzare l’avanzata dell’esercito dell’infido nemico. Il manufatto più ambito, motore della trama del capitolo precedente, è il Libro di Thot, la cui restituzione risulterebbe essenziale per mitigare l’ira del dio della saggezza e non inimicarsi l’intero pantheon egizio, già particolarmente adirato per il boom di furti con scasso nelle segrete all’ombra delle piramidi. Thot sarà grato a Setna per il rinvenimento del suo prezioso grimorio? Magari è prevista una ricompensa. Forse se la divinità sarà di buon umore potrà dare qualche utile informazione su dove è localizzato il vaso contenente gli arcana di Osiride, il manufatto più potente dell’intero regno. La lettura di uno dei papiri in esso contenuti permetterebbe una vittoria istantanea contro il Mago Nero. Che Thot ce la mandi buona…
Nel frattempo a corte non è ancora stato metabolizzato lo shock per la presunta morte per annegamento di Setna. Ramses II è in lutto e Ramesse pronto a guidare un esercito per vendicare il fratello minore. La conturbante Sekhet, irresistibile ninfa dalla pelle caffelatte, è invece convinta che il suo amato Setna sia ancora in vita. Grazie alle sue facoltà da farmacista/maga avverte ancora palpitare l’aura del principe. In compagnia del fido Geb, filiforme levriero di cui Jacq ci regala verso il termine del testo un ritratto in perfetto stile egizio, si recherà al tempio della terrificante Sekhmet, la dea leonessa quasi sua omonima. Qui attenderà il ritorno dell’amato e si preparerà all’offensiva. Forse è la volta buona per ricacciare il Mago Nero nel mefitico anfratto da cui è provenuto.
Come al solito leggere un’avventura di Christian Jacq è un intrattenimento piacevolissimo, grazie alla scorrevolezza della sua prosa e al senso di familiarità e di immersione con l’universo che ha contribuito a forgiare nel corso della sua lunghissima carriera. I suoi fan descrivono quasi allo stesso modo l’esperienza di lettura dei suoi lavori: sfogliano compulsivamente le pagine dei racconti e senza rendersene conto giungono alla fine in un attimo. Jacq per questi suoi inguaribili lettori ha, come sempre, il giusto rimedio per curare il post-sbronza: l’anticipazione, al termine del testo, dei primi tre capitoli di La città sacra, ultimo volume della saga, quello che, si spera, vedrà l’annientamento dell’invitto Mago Nero.
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