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Kursk. La storia nascosta di una tragedia
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Kursk. La storia nascosta di una tragedia
Ebook
Tutti i formati ed edizioni
EPUB2 con Adobe DRM
Anno edizione: 2019
9,99 €
tascabile
Anno edizione: 2019
15,30 €
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Kursk. La storia nascosta di una tragedia
DA QUESTO LIBRO IL FILM CON COLIN FIRTH Il 12 agosto 2000, nel corso di un'esercitazione, il sommergibile nucleare Kursk, vanto della Marina russa e ritenuto inaffondabile, si inabissò nelle acque dell'Artico a causa di due esplosioni dovute a un siluro difettoso, che devastarono il gigantesco doppio scafo d'acciaio. Dei centodiciotto membri dell'equipaggio, ventitré sopravvissero dietro la barriera protettiva dei reattori, nella parte posteriore del Kursk, sotto il comando del tenente di vascello Dmitrij Kolesnikov, giovane ufficiale di ventisette anni. Questa è la loro storia, scritta da chi era presente in quei giorni frenetici. In questo libro appassionante, vero, che non fa sconti a nessuno, Robert Moore ha denunciato per la prima volta le responsabilità di questa disgrazia: la sua penna incalzante e drammatica ci consegna un pezzo di Storia rimasto sommerso, e ci svela le numerose falle di un sistema militare imperfetto e gli errori del governo russo, per il quale la messa in salvo dei sommergibilisti non fu mai un'assoluta priorità. Dal ritardo con cui venne rilevato il disastro al fallimento delle missioni di soccorso, no alla fatale decisione di non accettare in tempo gli aiuti internazionali, la tragedia del Kursk apre uno squarcio inquietante sui meccanismi di gestione del potere della nuova Russia, portando alla luce i numerosi insabbiamenti voluti dal Cremlino: per il giovane Vladimir Putin infatti, eletto da pochi mesi alla presidenza, l'affondamento di questo poderoso sottomarino è stato la prima grave crisi da affrontare, ma anche l'occasione ideale per provarsi nel ridurre al silenzio e all'obbedienza le voci dissidenti e la stampa indipendente del Paese. Nella vicenda del Kursk e delle sue vittime si intrecciano dunque i drammi personali delle famiglie che hanno combattuto per ottenere verità e giustizia, ma anche le storture di un sistema politico e burocratico indifferente, e di uno Stato dai netti istinti autoritari. Una tragedia nascosta che riemerge in questa inchiesta unica nel suo genere, così accurata e travolgente da essere diventata anche un film interpretato da Colin Firth, Léa Seydoux e Matthias Schoenaerts.
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Testo in italiano
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Pagine della versione a stampa:
358 p.
Layout:
Reflowable
EAN:
9788858696330
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Alessandro
14 giugno 2024
fuffa
Ennesimo chiffon de papier di carattere propagandistico, un romanzertto rissofono, scritto dal solito inglese, spacciato per 'minuziosa opera storica'. Cosa ne sappia l'autore di cosa pensassero i militari russi, Patriottici fino alla fine, non si sa, ma uno autore di romance può benissimo inventarselo, e poi spacciarlo, tramite i soliti media ed editori servili, come verità di regine. In compenso, non una parola sul sottomarino statunitense Toledo.
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zombie49
18 gennaio 2021
Il 12 agosto 2000 il sommergibile nucleare russo “Kursk”, durante un’esercitazione nel Mare di Barents, davanti alla penisola artica di Kola, affonda a causa dell’esplosione di un siluro difettoso nella camera di lancio. La maggior parte dei suoi 118 marinai e ufficiali muore nello scoppio ma ventitré uomini sopravvivono in un locale nell’estrema poppa, protetti dalla paratia del motore nucleare. Non è però una fortuna: sono condannati a morire dopo una lunga agonia, soffocati dopo avere consumato tutta l’aria disponibile, nella vana attesa di soccorsi. Fu invece una fortuna per il mondo che i tredici centimetri di acciaio che separavano il motore atomico dal compartimento prodiero e le barre di controllo automatico del reattore abbiano evitato di trasformare un disastro marittimo in una catastrofe nucleare come quella di Chernobyl. Nel 2000 la guerra fredda è finita, ma le potenze contrapposte si spiano e si sorvegliano: navi e sottomarini americani registrano l’esplosione. L’allarme non è lanciato subito: solo nella serata i russi si allertano per la scomparsa del “Kursk”. Il sommergibile è presto localizzato, ma la marina, a corto di fondi, non ha mezzi di soccorso adeguati: i tentativi di aggancio con un piccolo sottomarino falliscono. Norvegia e Gran Bretagna offrono aiuto, ma il governo russo esita, per motivi politici, diplomatici, di orgoglio nazionale. Quando gli occidentali aprono i portelli, ormai la tragedia è compiuta. Robert Moore fa un accurato reportage ricostruendo i giorni dell’attesa e delle trattative e intervistando ufficiali russi e americani ma ovviamente manca la testimonianza più importante, perché nessuno è sopravvissuto nel sommergibile. Pochi biglietti lasciati dai marinai del “Kursk” testimoniano il dramma, l’attesa, la speranza, la rassegnazione. Il libro documenta soprattutto le trattative diplomatiche per i soccorsi, viste dalla parte occidentale, e per questo non riesce a coinvolgere.
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NikD.
14 maggio 2020
Libro toccante, molto curato e assai ricco di informazioni. Minuziosa e sorprendente la ricostruzione dei fatti, sembra quasi di vivere la tragedia in prima persona insieme ai protagonisti del disperato tentativo di soccorso e ai familiari dei sommergibilisti russi morti nel drammatico incidente.
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