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In tre parti 1. Storia del K2, dalla scoperta ai primi tentativi di scalata. M. ricostruisce la 1° ascesa al K2 nel ’54 di Compagnoni e Lacedelli parteggiando apertamente x Bonatti che portò loro le bombole di O2 e sopravvisse ad una notte all’aperto con il suo sherpa a 8000 m. Molto accurato nella ricerca. 2. Racconto avvincente dell’impresa del ’79 quando M. scalò il K2 in stile alpino senza O2 con l’amico tedesco Michl Dacher. A differenza di altri sportivi, M. rende partecipe il lettore della difficoltà e delle emozioni della sua esperienza. Ricordo anche dell’amico rivale polacco Kukuczka che scalò il K2 nell’ ’86, perdendovi il compagno Piotrowski. L’esperienza diretta è la parte migliore del libro. 3. Cronologia storica. M. è uno storiografo della montagna, ma questa parte è necessariamente meno avvincente. Peccato x le foto, originariamente belle, umiliate da una pessima stampa in B/N. Poteva starci un inserto a colori.
Molto bello per quel che riguarda la cronologia delle scalate e il dettaglio delle situazioni, purtroppo le immagini sono bruttissime, si riesce a capire ben poco. Veramente un peccato.
Messner ci da un quadro cronologico della conquista della grande montagna, con dovizia di particolari. Da leggere in un solo fiato. Merita una lettura veloce, anche se forse ci si aspettava qualcosa di più, soprattutto sulle condizioni di vita a quelle altitudini, mi è apparsa abbastanza tirata via anche la grafica delle immagini.
Recensioni
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In occasione del cinquantenario della «conquista» del K2 da parte della spedizione guidata da Ardito Desio e del venticinquennale della propria salita in stile alpino, proprio nei giorni in cui gli italiani tornano sulla seconda cima più alta del mondo, Reinhold Messner dedica un libro alla «grande montagna», Chogori, come è chiamata dai locali. Da oltre un secolo questa imponente piramide rocciosa rappresenta la sfida più impegnativa per gli alpinisti di tutto il mondo, più difficile e pericolosa dell'Everest. Finora solo poco più di duecento uomini sono riusciti a raggiungerne la vetta, contro i millecinquecento che sono arrivati in cima al Tetto del mondo.
Protagonista di grandi imprese alpinistiche ma anche apprezzato autore di libri di successo, Messner ha voluto ripercorrere in questo volume la storia drammatica e straordinaria del K2, a partire dai primi tentativi di ascesa del 1902 e 1909 alla tragica spedizione di Wiesser nel 1939, all'impresa degli italiani nel 1954 fino alle ultime salite. Il suo è un racconto rigoroso, completo e ricchissimo di notizie, che ha il merito di descrivere in tutti i dettagli le vicende che hanno interessato la vetta del Karakorum, evidenziandone i punti chiave che sembrano non essere ancora del tutto chiariti. Primo fra tutti, uno degli eventi più controversi e discussi dal mondo alpinistico, relativo proprio alla spedizione italiana del 1954: il ruolo avuto da Walter Bonatti, grazie al quale fu raggiunta la vetta del K2.
Un capitolo rievoca l'ascensione compiuta dallo stesso Messner nel 1979: una salita in stile alpino, che è a ancora oggi paradigmatica di un nuovo modo di interpretare l'alpinismo e che l'autore riassume in un'appassionante relazione, a cui affianca anche l'articolo di Wilhelm Bittforf apparso sullo Spiegel.
Tra le pagine più intense anche quella dedicate all'impresa dell'alpinista polacco Jerzy Kukuczka, che nel 1986 raggiunse la cima del K2 lungo la parete sud e riuscì miracolosamente a sopravvivere alla tragica discesa in cui morì il suo compagno di cordata Tadeusz Piotrowski.
Basato su documenti e testimonianze fotografiche, il volume è corredato di una cronologia storica particolareggiata, di una sintesi cronologica e di due tavole riassuntive che elencano le ascensioni di successo e tutte le spedizioni effettuate sul K2.
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