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Ciro Poggiali non è stato nè un nostalgico nè un ammiratore del nazismo né del suo Fuhrer, ma in questo volume del 1949 intitolato originariamente “Il crepuscolo degli Dei” e riedito dalle Edizioni di Ar nel 2011 con il titolo “K.! La risorgiva di Sparta”, vuole elogiare la germanicità e la grandezza di questo popolo, che per dodici anni è stato governato dittatorialmente dal movimento della croce uncinata. L’Autore, per tutta la durata del libro, descrive in un lungo excursus il regime hitleriano dal punto di vista economico, sociologico, organizzativo, ecc. che mette in evidenza il carattere castrense del nazismo, cioè di una società basata sull’ordine, sull’onore, sulla disciplina che solo un regime fondato sulle virtù militari può annoverare tra i suoi principi e valori. Se il nazionalsocialismo fu una dittatura del partito unico e del suo capo, radicalmente antidemocratico, si può affermare però che il popolo tedesco nella stragrande maggioranza si identificò con Adolf Hitler e la sua rivoluzione spirituale oltreché politica e sociale, in quanto nel breve volgere di poco tempo la disoccupazione passò dai sette milioni della repubblica di Weimar a zero e vennero creati enti statali quali il Fronte Tedesco del Lavoro e la Kraft Durch Freude che si occupavano dell’assistenza dopolavoristica e sanitaria principalmente degli operai e contadini, ma anche della partecipazione delle ragazze laureate e di città alla vita e all’accudimento dei figli delle massaie rurali, dello sport che quasi tutti i tedeschi praticavano. Certo vengono messe in evidenza anche legislazioni che nel XXI secolo sembrerebbero anacronistiche e spietate come le “Leggi di Norimberga” del 1935 riguardanti gli Ebrei e i malati, ma l’antisemitismo era diffuso in Europa sin dalla fine del XIX secolo e per quanto riguarda alla preclusione alla procreazione di alcune patologie si deve tenere presente che il livello di conoscenze scientifiche sull’ereditarietà non era quello di oggi. Libro consigliato.
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