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Iuppiter Ammon e Medusa nell'Adriatico nordorientale. Simbologia imperiale nella decorazione architettonica forense - Paolo Casari - copertina
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Iuppiter Ammon e Medusa nell'Adriatico nordorientale. Simbologia imperiale nella decorazione architettonica forense - Paolo Casari - copertina

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2004
1 gennaio 2004
256 p., ill. , Brossura
9788871402536

La recensione di IBS

Questo libro trae origine da una ricerca i cui primi risultati furono esposti nel III Austria Romana Kolloquium tenutosi ad Hartberg, presso Graz (Austria) nell'Aprile del 1996, di cui tuttavia non sono stati pubblicati gli atti. La ricerca trova il suo oggetto principale nella decorazione costituita da blocchi con protomi di Iuppiter Ammon e Medusa testimoniata nei fori di alcuni centri dell'Adriatico nordorientale. Essa è nata dalla necessità di sottoporre a revisione questo materiale alla luce dei risultati ottenuti dagli studi e dalle ricerche dell'ultimo trentennio. L'unico lavoro complessivo su questi rilievi risale infatti al 1973, quando M.C. Budischovsky ne fece oggetto di un articolo, ormai in gran parte superato. La ricerca che qui si presenta prende le mosse dal Foro di Augusto, del quale viene analizzata la decorazione dell'attico dei portici laterali. Successivamente si affronta il problema della trasformazione di tali decorazioni nei complessi edificati fuori dall'Urbe. Viene poi presentato un rapido excursus sui modi e sui tempi nei quali la decorazione si diffuse nelle province occidentali e sulle testimonianze essa connesse in Cisalpina, con l'esclusione dei centri adriatici nordorientali. Segue poi l'esame delle testimonianze dell'area adriatica nord-orientale, le quali vengono presentate secondo un ordine geografico, con l'eccezione di Aquileia che si pone per prima in ragione della sua importanza documentale. E' questo infatti il centro meglio indagato e che offre maggiori possibilità di interpretazione del fenomeno. In quest'occasione ci si è avvalsi dei nuovi ritrovamenti, ancora in gran parte inediti, avvenuti lungo il lato occidentale del foro, i quali hanno aperto nuove prospettive sulla diffusione di questa decorazione in area adriatica nordorientale. Poichè diverso è lo stato di conoscenze sui ritrovamenti dei blocchi decorati e sugli edifici pubblici con i quali essi potrebbero essere collegati nei singoli centri, si noterà un esame più approfondito delle realtà per le quali maggiori sono le informazioni attualmente disponibili. In linea generale, comunque, lo studio del materiale è così articolato per tutti i centri coinvolti: presentazione dei blocchi, esposizione dello stato delle conoscenze sulla loro collocazione originaria, esame, laddove possibile, della decorazione architettonica a essi correlata, analisi stilistica e prima valutazione cronologica. Nello studio dei blocchi decorati è stata posta particolare attenzione alla comparazione tra le testimonianze dei diversi centri dell'area al fine di individuare i rapporti esistenti tra loro, superando così le difficoltà insite nell'analisi stilistica del singolo blocco, la quale spesso non consente conclusioni cronologiche univoche. Si tratta, infatti, di prodotti cui non erano originariamente richieste, dato il loro impiego architettonico, particolari qualità stilistiche e nei quali una certa trasandatezza può derivare sia dalla necessità di risparmiare tempo o manodopera sia del tipo di materiale impiegato, generalmente il calcare. Infine, viene proposta una cronologia della messa in opera di tale decorazione, inquadrandola nel più ampio contesto delle vicende storiche e politiche che hanno interessato l'area nei periodi individuati.

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