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Lavoro a quattro mani di due tra le migliori firme del giornalismo nostrano, questo libro è il frutto di una minuziosa ricerca compiuta negli archivi federali di College Park (Maryland) e del National Security Archive di Washington, dal giugno 1999 all'aprile 2005. Oltre alle testimonianze raccolte sul campo, i due corrispondenti dagli Stati Uniti per "La Stampa" hanno consultato quattromila pagine di rapporti della Cia e del Dipartimento di Stato americano sulla situazione politica del nostro Paese dal 1948 al 2004, avvalendosi anche dei contributi di molti ex ambasciatori presso il Quirinale e dei dispacci dei consolati statunitensi in Italia.
Il risultato è un volume di grande interesse per capire la particolare attenzione che le amministrazioni americane hanno sempre rivolto ai nostri equilibri politici, in una fase storica delicata cha va dalla sfida elettorale del 1948 tra la Dc di Alcide De Gasperi e il Fronte popolare di Palmiro Togliatti, fino alle recenti intese tra George W. Bush e Silvio Berlusconi sulla lotta al terrorismo internazionale e la guerra in Iraq.
La costante nell'approccio di Cia e Dipartimento di Stato, dall'amministrazione Truman a quella Bush, è l'interesse per la stabilità dell'Italia volto a garantire solidità politica in una nazione alleata, la cui posizione geografica, nel cuore del Mediterraneo, è ritenuta cruciale negli equilibri Est-Ovest della Guerra Fredda. Nel libro si scoprono le paure ma anche gli apprezzamenti degli Usa verso il Partito comunista italiano degli anni Cinquanta, i dubbi di Andreotti sul delitto Kennedy, le preoccupazioni di Washington per la paralisi economica italiana del 1976, unite a quelle per l'instabilità istituzionale e il terrorismo delle Brigate Rosse. Dopo i capitoli sugli scandali degli anni Ottanta e Novanta, troviamo i rapporti degli 007 Usa sui politici della Lega Nord, le lettere di Bill Clinton a Massimo D'Alema nel '99 e le recenti relazioni su Fini e Berlusconi fatte negli anni di Bush.
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