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scheda di Carpanetto, D. L'Indice del 2000, n. 01
Il volume offre, in elegante e accurata edizione, il catalogo di circa 300 carte dell'Italia, pubblicate tra il XV e la fine del XVIII secolo, appartenenti alla collezione privata del notaio Roberto Borri. Si tratta di un corpus documentario probabilmente unico nel suo genere e di tale rilevante interesse da catturare l'attenzione sia dell'antiquario sia dello studioso. Il periodo in oggetto rappresenta di per sé un tratto significativo della storia cartografica: esso va dal 1477, anno in cui fu pubblicata a Bologna la prima carta dell'Italia, al 1799, inteso come punto di svolta che segna il termine dell'affascinante percorso con cui la delineazione della penisola da goffa e approssimativa quale era divenne scientificamente realistica. Ne risulta documentata una vera e propria storia moderna della rappresentazione cartografica della regione italiana, fissata da un'organica raccolta di carte, sia edite sia inedite, alcune delle quali di grande rarità, tutte presentate da schede che rispondono a un duplice obiettivo: da una parte fornire referenze storico-bibliografiche che permettano di conoscere filiazioni, modelli, contesti di realizzazione, dall'altra valutare il valore collezionistico di ogni singola carta, contrassegnato da un numero indice della rarità dell'esemplare. Preziosa altresì la parte introduttiva dedicata alle origini della carta geografica della regione italiana, nella quale sono individuate le relazioni tra le antiche fonti manoscritte, annesse ai codici latini e greci, e quelle a stampa. Il lettore può osservare la successione di tipologie di rappresentazione, strumenti di una conoscenza atta a registrare le revisioni della geografia politica, la maturazione dell'idea di confini delimitanti lo spazio di esercizio di un'autorità, nonché l'impatto sul suolo dei conflitti. Il territorio diventa in tal modo la cornice dell'identità, qui percepibile nel lungo percorso di identificazione geografica dell'Italia.
Dino Carpanetto
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