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Anno edizione: 2021
Anno edizione: 2019
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Una storia del Paese-Italia e non soltanto della nostra nazione che ripercorre le tappe di una difficile modernizzazione tra l'Europa e il Mediterraneo.
«La materia italiana che compone questo libro è come un magma sotterraneo ancora ribollente» – Adriano Prosperi
L'Italia nel Novecento è una storia del Paese-Italia e non soltanto della nostra nazione che ripercorre le tappe di una difficile modernizzazione tra l'Europa e il Mediterraneo. Con un taglio divulgativo ma un'impostazione scientifica rigorosa, il libro si rivolge a un pubblico ampio grazie a una prosa chiara e avvincente. Il lavoro presenta soprattutto due originalità. La prima: affronta i classici nodi della storia italiana con piena consapevolezza dei dibattiti revisionistici che hanno attraversato il confronto storiografico negli ultimi trent'anni, ma al tempo stesso li storicizza depurandoli della loro origine ideologica e militante. La seconda: offre una lettura sintetica, ma generale, di una serie di fenomeni – movimenti sociali, violenza politica, lotta armata, stragismo, terrorismo interno e internazionale – nell'arco lungo 1966-85, che ha dei tratti di novità e di presa di distanza, dovuti, anche in questo caso, a una ragione di tipo generazionale.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Abbastanza interessante ma in fin dei conti non del tutto convincente ed in alcuni capitoli prevalentemente divulgativo. Perchè parte dalla sconfitta di Adua? Avrebbe meritato qualche riflessione in più il terrorismo c.d. di "sinistra"? E sulla crisi della prima Repubblica è poi esaustivo? Nell'insieme discreto e ben scritto.
Consueta prosa elegante e molto leggibile, appena appena leziosa in qualche punto, quando il tono professorale prende il comando. Il libro dà il meglio di sé nelle pagine sul segmento che va dagli anni Cinquanta alla fine dei Settanta. Varie intuizioni, per così dire, complessive o di lungo corso mostrano un orizzonte vasto e aiutano a capire le inerzie, il cinismo,la disillusione, la malafede, le resistenze e gli egoismi di un'Italia avvitata in un lentissimo declino. Apprezzabilissimi i vari passaggi in cui canzoni e cinema compaiono come lo specchio di un paese che, come disse un Flaiano profetico, sarebbe stato governato dalla televisione.
Libro complesso e ricco di fatti e relativi commenti. Ho scoperto quanto siano complicati certi periodi storici e quanti avvenimenti, intrighi e compromessi spesso vengono conosciuti dopo diversi anni dalla loro effettiva realizzazione. Un unico appunto all'autore. A mio parere , con riferimento al terrorismo degli anni settanta e successivi, ha giustamente calcato la mano su quello neofascista, mentre è stato meno incisivo su quello dell'estrema sinistra. Io, personalmente, ho vissuto quel periodo e, sinceramente, ricordo con più sgomento gli attentati giornalieri delle brigate rosse e di prima linea. Forse, è dipeso dall'informazione dei giornali??!!
Recensioni
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