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Anno edizione: 2018
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scheda di Gallino, N., L'Indice 1993, n.10
Da ormai una quindicina d'anni mieton trionfi i dodici volumetti della "Storia della Musica" Edt, forti d'aver consacrato un incommensurabile balzo in avanti per metodo e impostazione espositiva. La loro riedizione consente ora di misurare la strada da allora percorsa. Accanto a operazioni di maquillage, come l'aggiornamento bibliografico e l'imposizione qua e là di titoli più accattivanti, c'è il contributo di Fabrizio Della Seta redatto ex novo che, pur sostituendo per motivi incidentali "L'Ottocento II" di Claudio Casini, del 1977, è un virtuale spiraglio su una "Storia della Musica" a venire. Altrettanti anni separano anagraficamente i due autori, ed è una fortunata coincidenza che qui, come conferma la strepitosa bibliografia finale, rientri il campo in cui gli studi nel frattempo più han progredito: l'uso dei contenitori formali nell'opera italiana e francese, la rivalutazione di Meyerbeer, la Rossini-Renaissance, la drammaturgia verdiana colta nella sua oggettualità in fulminanti analisi, minimali solo in apparenza. Diciamolo pure: è davvero un bel libro. Vista anche la fortuna didattica della collana, un limite peraltro onestamente dichiarato è però lo sbilanciamento sulla prospettiva del teatro musicale. Se nessuno ovviamente dubita ch'esso sia il filtro più stimolante per la lettura di questa particolare epoca e civiltà, rappresenta pur sempre una visuale interna e non universale: specie per l'articolato spazio francese. Sacrificati nell'economia complessiva del libro, si ha qui la sensazione di non cogliere l'esatta estensione di fenomeni come il sistema produttivo della Parigi 1830 crocevia e cassa di risonanza, la "mélodie" da camera, Paganini e il virtuosismo strumentale. Basta esser fuori moda per esser storicamente fuori gioco?
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