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Un ragazzo parte alla ricerca del suo cane, esiliato per via di un'influenza canina. Insieme, proveranno a sovvertire le regole del sistema
«Conferma di uno degli autori più personali e seducenti del cinema oggi» – Quotidiano Nazionale
«Un soggetto originale dall'evidente ambizione di metafora politica» – La Repubblica
Ambientato in Giappone nel 2037, L'isola dei cani racconta la dolce epopea del dodicenne Atari Kobayashi alla ricerca del suo amato cane. Quando a causa di una contagiosa influenza canina, il governo decide di mandare in esilio tutti i cani di Megasaki City in una vasta discarica chiamata Trash Island, Atari parte da solo nel suo Junior-Turbo Prop e vola attraverso il fiume per ritrovare Spots, il suo cane da guardia. Una volta atterrato, con l'aiuto di un branco di nuovi amici, inizia un viaggio epico che deciderà il futuro dell'intera città.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Un film stupendo!!
Film delizioso. Wes Anderson con il suo stile ultra particolare e ricercato sorprende ad ogni film. Ha una capacità immensa di creare mondi unici con personaggi memorabili, che siano persone, cani o volpi. Nel suo secondo film in stop motion, viene fuori tutta la bellezza che può offrire questa tecnica di animazione. Che dire, non sto più nella pelle per il suo prossimo film!
Ho visto solo un altro film di Wes Anderson (Il treno per il Darjeeling) e mi sono piaciuti molto entrambi.
Recensioni
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Il mondo cane di Wes Anderson
'L'isola dei cani' è il nuovo capolavoro in stop motion del regista.
Se amate il Giappone, ve ne innamorerete. E se siete fan di Wes Anderson, vi ritroverete a scodinzolare davanti a questa fiaba in stop motion, ambientata nella metropoli fittizia di Megasaki, vent’anni nel futuro. Quando in città scoppia un’influenza canina, il sindaco usa l’epidemia per fare deportare tutti i cani sull’Isola della Spazzatura.
Sarà perché lo stop motion ha quella vibrazione old fashion, o perché il regista ha un vero e proprio debole per i dettagli, ma Wes confessa che adora questa tecnica. Dopo Fantastic Mr. Fox, L’isola dei cani è il secondo lungometraggio che Anderson realizza in stop motion, probabilmente il suo film più ambizioso. La produzione è durata due anni, ci hanno lavorato 670 persone, di cui oltre 70 direttamente sui pupazzi e altre 38 all’animazione. Sono stati costruiti mille burattini, 500 cani e 500 umani, in 5 diverse dimensioni: ogni protagonista ha richiesto circa 16 settimane per essere modellato. Alzi la mano chi non ha mai sentito parlare delle inquadrature perfettamente simmetriche di Wes Anderson.
L’isola dei cani è l’ennesima riprova, se mai ce ne fosse bisogno, che Anderson è uno dei pochi veri autori di oggi, l’unico indie che sia riuscito a diventare in un certo senso mainstream, pur rimanendo esattamente quello che è sempre stato, alla faccia dell’industria e dei suoi meccanismi. Non esiste un cineasta contemporaneo che sia riconoscibile sin dal primo fotogramma quanto lui.
di Benedetta Bragadini
Un film in stop motion in cui a non subire mai uno stop sono la fantasia e la creatività
Trama
Giappone, 2037. Il dodicenne Atari Kobayashi va alla ricerca del suo amato cane dopo che, per un decreto esecutivo a causa di un'influenza canina, tutti i cani di Megasaki City vengono mandati in esilio in una vasta discarica chiamata Trash Island. Atari parte da solo nel suo Junior-Turbo Prop e vola attraverso il fiume alla ricerca del suo cane da guardia, Spots. Lì, con l'aiuto di un branco di nuovi amici a quattro zampe, inizia un percorso finalizzato alla loro liberazione.
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