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Ho trovato il libro equilibrato e ben documentato, sempre che lo si guardi senza pregiudizi politici basati sull'attualità. I fatti di cui si parla sono di dominio pubblico e riportati anche da tanti altri storici italiani e stranieri. Magari si tratta di un lavoro non eccessivamente approfondito (dato anche lo scarso numero di pagine), ma non mi è parso assolutamente di parte.
Più che un testo di storia sembra un libro di fantascenza: L'autore cerca di accomunare l'Islam (una religione rivelata vecchia di quasi 1400 anni ) al Nazismo ed il Fascismo (due regimi politici). si racconta di come gli Arabi pianificassero di gasare gli ebrei di Israele (sic!) e si facessero istruire dai Nazisti per farlo. Oltre a colossali imprecisioni ed asinerie storico politiche (come quella di accomunare i Tagiki ai turchi) la stortura di fondo rende le tesi qui esposte inacettabili. La recensione scritta qui sotto consiglia il testo per meglio comprendere l'instabilità geopolitica del medio oriente, ma questo libro più che svelare e descrivere i prodromi di suddetta crisi cerca di giustificare le ragioni degli uni spargendo discredito sugli altri. Questo non è un testo di Storia, ma un libello di propaganda politica.
Muhammad Amin al-Husayni è un nome certamente a molti non noto, ma ben conosciuto dagli ebrei e dal mondo arabo in generale. Quest’uomo fu a lungo il Gran Mufti di Gerusalemme, cioè la massima autorità giuridica islamica sunnita responsabile della corretta gestione dei luoghi santi islamici in Gerusalemme, Costui, fra il 1934 e il 1945, intrattenne complessi rapporti con Adolf Hitler e più in generale con il nazismo tedesco e con il fascismo italiano. Riesce difficile comprendere una stretta relazione fra un capo religioso e il dittatore, notoriamente ateo, di una nazione impregnata di antisemitismo, tanto più che se gli ebrei sono semiti, altrettanto lo sono gli arabi. Questo bel saggio storico di Alberto Rosselli si propone di fare chiarezza su questi rapporti, delineandone i motivi alla base e le finalità, e lo fa in modo convincente, con una scrittura precisa, ma accessibile anche ai non addetti ai lavori. La vicenda, complessa, anche se appassionante, si delinea nelle pagine con scorrevolezza, senza pervenire a facili semplificazioni e a conclusioni di comodo. Il merito di Rosselli non è di scrivere la Storia, ma di mettersi al servizio della stessa, di indagare, di reperire documenti, di esporre, senza un indirizzo politico, ma solo i fatti, mai giudicati, o al più formulando logiche ipotesi. Questo libro è senz’altro da leggere, perché in questo viaggio nel passato è possibile comprendere il presente, l’instabilità del Medio Oriente e la sanguinosa guerra non dichiarata che da così tanti anni vede combattersi israeliani e palestinesi.
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