L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione:
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Non si può parlare del miglior capolavoro di Woody Allen, ma sicuramente è un film da tenere comunque in considerazione. L'inizio del film stenta a ingranare ma poi vira anche grazie alle ottime interpretazioni di Emma Stone e Joaquin Phoenix. Anche se non un top film comunque consiglio l'acquisto.
L'ultima fatica portata sul grande schermo da Woody Allen, giunta in sala sul finire del 2015, rappresenta una soluzione ibrida fra l'anima più 'storica' del regista originario di New York, ovvero quello di Manhattan e Anna e le sue sorelle, maggiormente incline a dialogo e introspezione, e l'alternativa alla quale siamo maggiormente legati, ovvero quella a chiare tinte dark, come già avevamo visto sia in Match Point ma anche in Sogni e Delitti e Blue Jasmine. Il professor Lucas, filosofo esistenzialista interpretato superbamente da Joaquin Phoenix e che altri non è che l'epigono del regista, non riesce però a catturare fino in fondo il senso di un'affermazione tanto gravida di significato come l'interruzione della vita di un estraneo solo per l'effimero ed egoistico desiderio di ritornare alla propria spensieratezza. Come detto Allen gioca con la bravura di Phoenix, imprevedibilmente abile nel portare sul grande schermo un filosofo alcolizzato e depresso, aggiungendovi un'ottima Emma Stone, nel ruolo di Jill e alla sua seconda pellicola consecutiva assieme a 'mister Zelig', dopo Magic In The Moonlight, trasformandola nella sua possibile musa dopo Scarlett Johansson, ai due attori aggiunge un chiaro tributo ad Alfred Hitchcock citato nemmeno troppo velatamente nel suo thriller Nodo alla gola anche in quel caso si parlava di omicidio quale modo per dare un senso sia alla propria esistenza, sia come modo di depurare il mondo dalla presenza di persone che decisamente non meritano di vivere. Una pellicola quindi molto nichilista, che non scioglie dubbi in merito alla qualità della scelta irrazionale di Abe, che ci offre una splendida colonna sonora, composta da pezzi di ambiente; e anche una fotografia curata in ogni minima inquadratura come Allen del resto ci ha abituato da molti anni a questa parte. Rivedibile quindi nei contenuti ma non nella confezione e da vedere prima della prossima fatica del regista ebreo - americano e già pronta in rampa di lancio.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Farla franca per un omicidio in un universo senza Dio è un tema che appassiona da tempo Woody Allen, da Crimini e Misfatti a Match Point. Con Irrational Man, la storia di un professore di filosofia impotente e alcolista (Joaquin Phoenix) che prova a razionalizzare l’omicidio, Allen offre una commedia nera e pungente.
Phoenix interpreta Abe Lucas, un insegnante che odia se stesso per aver mollato l’attivismo in Darfur e a New Orleans per un posto da docente a un corso estivo di strategia etica alla Braylin, un’università (finta) di Rhode Island. Gli studenti idealizzano Abe, in particolare Jill Pollard (Emma Stone), il cui fidanzato Roy (Jamie Blackley) impallidisce al confronto. Abe ha lo stesso effetto su Rita Richards (una brillante Parker Posey), la moglie infelice di un altro professore. Ahimè, ad Abe non si alza, almeno finché lui e Jill non sentono una conversazione in un ristorante riguardo a una donna che ha subito una grave ingiustizia.
Con un twist che deve molto a Hitchcock, ma anche ai grandi filosofi, Abe prende in considerazione l’idea di partecipare a un crimine di giustizia, non passionale, al quale non può essere direttamente connesso. Per evitare spoiler, vi dico solo che Allen ha costruito un rompicapo pieno di suspence che potrebbe sembrare un esercizio intellettuale, se non fosse che Phoenix e Stone lo riempiono di cruda umanità. La bolla concettuale creata da Allen per Irrational Man è una potente provocazione fatta per tenervi svegli la notte. Voto 4/5
Recensione di Peter Travers
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore