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Ippolito - Emanuele Tesauro - copertina
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Ippolito - Emanuele Tesauro - copertina

Descrizione


Una fabula tirata da Seneca e ridotta a potersi recitare giusta lo stile moderno: è la duplice storia di un manoscritto per la scena e di una ingegnosa écriture che rinnovano il mito millenario di Fedra e Ippolito. Mito e teatro. Nella ricezione secentesca, per la regia di Emanuele Tesauro, il corpo pagano si fa cristiano, mentre giungono a nuova definizione lo statuto dell'eroe tragico e l'idea di catarsi, in un labirinto scientemente dimidiato tra la retorica mistificatoria e il silenzio, la menzogna e l'innocenza, la simulazione e il sacrificio di sé, la vendetta e la necessità del perdono. Una prova teatrale con un epilogo inatteso.
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Dettagli

2012
1 gennaio 2012
276 p., Brossura
9788867600267

Conosci l'autore

Emanuele Tesauro

(Torino 1592-1675) letterato italiano. Di famiglia nobile, gesuita, nel 1634 lasciò l’ordine in seguito a un’aspra polemica interna. Fu poi al servizio dei Savoia, dimorando per alcuni anni nelle Fiandre. Scrisse tre volumi di Panegirici (1659-60) sacri e profani, tragedie (Ermenegildo, Edippo, Ippolito, 1661), libri di storia e di morale (Filosofia morale, 1670). Ma l’opera sua più famosa è Il cannocchiale aristotelico (1654; ed. accresciuta 1670), considerato, insieme a quello di B. Gracián (Acutezze e arte dell’ingegno, 1642-48) il maggior trattato sul concettismo. In esso T. esplora con acume e dovizia di esempi l’intera gamma del parlar figurato, cercando la spiegazione della metafora nella Retorica di Aristotele e indugiando in particolar modo sulle «argutezze» e sui «concetti predicabili»,...

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