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Anno edizione: 2010
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Non dò una valutazione inferiore per la considerazione che nutro di questa brillante autrice, ma francamente questo è il peggiore della serie dell'Ispettore Rizzo.
Ho letto "Io so tutto di lei" tutto d'un fiato: Lucia T. Ingrosso si conferma una scrittrice dallo stile scattante, giovane e avvincente, con una forte componente visiva che si presterebbe benissimo alla trasposizione cinematografica o televisiva (che ne dite di Simona Ventura nei panni di Alina Malavasi?...). In più, fra "A nozze col delitto" e "Io so tutto di lei" c'è stata un'evoluzione profonda: personaggi con uno spessore maggiore, maggior simpatia e umanità; un chiaroscuro psicologico molto superiore, una ricchezza e complessità assai al di sopra del precedente (pur godibilissimo) romanzo. "Io so tutto di lei" è decisamente il mio preferito - e non vedo l'ora di leggere un altro lavoro di Lucia T... e saperne di più sull'azzeccatissimo ispettore Rizzo e sul mistero della morte di suo padre!
Come i precedenti libri della Ingrosso, questo "Io so tutto di lei" va giù che è un piacere: trama ben congegnata e prosa elegante e fluida. In più, questa volta, c'è un affresco dei nostri tempi che è difficile trovare anche in libri con più pretese di questo: non solo il "bel mondo" milanese che vive sopra le nostre teste (direttori di giornali, star dello spettacolo), ma anche il popolino che quei vip un po' li odia e un po' li ammira, guardandoli dal morboso e deformante buco della serratura di tv e rotocalchi. In questo senso, la scena del funerale di Alina è semplicemente magistrale.
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