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La raccolta completa di versi della più grande poetessa iraniana, diventata simbolo della rivoluzione delle donne. Una voce alta e luminosa, che echeggia e trascina, che canta amore e libertà.
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Io parlo dai confini della notte. Tutte le poesie con testo persiano a fronte (Bompiani, 2023) della scrittrice Forugh Farrokhzad a cura di Domenico Ingenito è un viaggio nella vita di questa donna che ha lottato per i diritti e le libertà delle donne tantoché la sua opera è stata bandita a lungo in Iran. Lo fa con l’arma della poesia e racconta dei sentimenti, delle fragilità, degli intimi tormenti e con passione invoca e combatte le pene d’amore, la lontananza del figlio, la prigionia, la ribellione, ma soprattutto tema cardine di tutta l’opera poetica è l’attacco contro la morale e il puritanesimo che affligge la sua terra nativa. Qui le poesie che più mi sono piaciute (anche se tutta l’opera merita attenzione): Per mia sorella Sollevati adesso e rivendica i tuoi diritti sorella mia, perché stai in silenzio? Sollevati adesso, d’ora in poi potrai bere il sangue degli uomini tiranni. Sollevati adesso e rivendica i tuoi diritti da quelli che ti chiamano debole da quelli che con cento scuse e inganni ti escludono in un angolo della casa. Per quanto ancora sarai fonte di godimento e piacere nel tempio di lussuria dell’uomo? Per quanto ancora come serva sventurata strofinerai la tua testa fiera sui suoi piedi? Fino a quando per un pezzo di pane dovrai sposare per poche ore un pellegrino centenario o vedere la seconda e terza moglie di tuo marito? Fino a quando questa ingiustizia, sorella mia? Questo tuo gemito intriso di rabbia dovrà irrompere infine come un grido dovrai spezzare queste catene pesanti per liberare la tua vita. Sollevati ed estirpa le radici dell’ingiustizia offri sollievo al cuore sanguinante con i tuoi sforzi, con la tua forza cambierai la Legge sulla via di libertà.
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