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Anno edizione: 2012
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Buon giorno. Ho finito di leggere questo libro. Mi è piaciuto perchè racconta tante verità della vita odierna. Non è facile vivere in questi tempi. Bisognerebbe essere sempre se stessi e non preoccuparsi del giudizio degli altri. La fede poi è un grande dono e chi la possiede veramente, come Albano, vive meglio. Ma non tutti hanno la forte convinzione che dopo la morte esista un altro mondo, dove Qualcuno ci aspetta, dove tutti saremo felici e accolti con un Amore superiore a tutto. La vita dovrebbe essere vissuta da tutti noi fino in fondo, senza paure, con tanta sincerità verso il prossimo, dando una mano a chi ne ha bisogno, ma c' è troppa diffidenza e anche tanta paura. E' stato bello leggere questo libro perchè risveglia la speranza sul grande Mistero della vita. Ciao a tutti.
Ho divorato questo nuovissimo libro di Al Bano Carrisi, Io ci credo, vertente i suoi rapporti con la religione cattolica e aspetti inediti del privato. Nella fede il cantante si dimostra illuminato e non bigotto, rifiutando sin da giovane su invito delle zie paterne, la frequentazione di collegi religiosi, propedeutici a un eventuale sacerdozio. Ma, appoggiato dal padre Carmelo, Al Bano segue l'unico talento che emerge più di tutti, prepotente: il canto. La fede è in lui stabile e condivisa con la moglie Romina che però a un certo punto si dedica a filosofie orientali, in particolar modo induiste. L'epifania di tale svolta avviene nel parco privato di Cellino San Marco, quando Romina sistema una statua di Ganesha, divinità raffigurata con la testa di elefante, spostando quella della Vergine. Per la Power, il rifiuto del coniuge verso queste sollecitazioni è una macanza di "evoluzione". Ma Al Bano, che conobbe Padre Pio e che più avanti cantò diverse volte per Giovanni Paolo II, la fede cattolica è insostituibile e chi la abbandona facilmente per altre "sollecitazioni" modaiole rivela tutta la sua debolezza. Nel libro è presente moltissimo il ricordo della figlia Ylenia, che Al Bano considera una sorta di guida, al pari del padre Carmelo, scomparso nel 2005 ultranovantenne. Ma è citato anche un episodio relativo alla piccola Cristel, che diventò più buona guarendo da "malesseri"speciali proprio grazie a un incontro con Wojtila. Il libro è dedicato alla decana Jolanda, l'inossidabile madre, ma anche a tutti i figli e a Loredana Lecciso. Non a Romina, della quale Al Bano rivela di aver chiesto lui per primo la separazione, non condividendo l'allontanamento dalla fede della sua sposa. La Power era convinta che, "separandosi" da Al Bano, avrebbe ritovato Ylenia quasi per magia. Infine nel libro è presente l'avversione per il fattore D, il Diavolo, che Al Bano allontana costantemente con la preghiera.
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