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Il giallo-thriller di Pallottino avvince il lettore fin dalle prime pagine, e lo tiene sulla corda fino all'epilogo. Pur nella sua pregevole linearità, il racconto non risulta affatto scontato per quanto riguarda il finale a sorpresa,costruito sapientemente con un crescendo narrativo degno di un più che promettente autore di noir. Belle le descrizioni degli ambienti,ferrati e convincenti i dialoghi tra i personaggi, ciascuno con una sua accattivante individualità, che rimarrà scolpita a lungo nella mente dei lettori.
Credo che il romanzo del mio amico Massimo sia un buon romanzo considerando "Io Aspetto nel Buio" il suo lavoro d'esordio.Le sue doti di scrittore le avevo già scoperte leggendo diversi racconti inediti e apprezzandone subito l'eleganza della forma.In questo thriller ci sono tutti gli elementi della sua scrittura: garbo, bellezza della parola, gusto per il classico tranne in quella pagina(la 46)dove il dottor Frezzi e l'infermiera Adele Franchi si aggrovigliano in queel'amplesso stilistico troppo esplicito.Tutto il resto è piacevolissimo.Muoversi all'interno delle atmosfere evocate dallo scrittore è come viverle: le corsie d'ospedale,i giardini,la luce dalle mille sfumature,gli appartamenti dei personaggi accompagnano egregiamente il lettore in questo viaggio dell'esistenza umana."Io Aspetto nel Buio" non ti da tregua,ti prende in "ostaggio" insieme al suo protagonista Riccardo Conti in una sorta di tormento parallelo alla ricerca immaginaria dell'assassino senza volto.Anche le psicologie dei personaggi sono ben delineate e Pallottino è abile a intrecciare gli eventi e depistarti ogniqualvolta ti lascia avvicinare all'enigma. Il romanzo, nel suo complesso, è di forte impatto visivo ideale per una trasposizione cinematografica. I capitoli finali(10 e 11) sono molto avvincenti e sapientemente costruiti, entrambi carichi di quell'atmosfera noir del cinema americano degli anni quaranta e cinquanta identici per forma e stile al detective Sergio Stoppani. Gianni Manusacchio,regista.
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