Io, altrove. Quando il viaggio diventa scrittura di sé

L’esperienza dell’autobiografia come formazione e psicoterapia, nel viaggio della vita perché i viaggi ci rendono quel che siamo (well travelled). Lo spaesamento ci rende attenti, vivi, anche inquieti nelle nuove coordinate spazio-temporali . Si tratta di proposte di autoscritture su viaggi significativi ed esperienze, quali: la prima casa che si ricorda, nel rebirthing come tecnica psicologica;il primo viaggio che ricordo; la mia prima bicicletta;dove hai sentito la presenza del genius loci; qual è il luogo della tua anima? Trovarsi senza una camera di notte. Riflessioni in carrellate di titoli di libri su tanti passaggi, quali i riti per l’entrata nel mondo adulto.Gli arcani dei tarocchi. La vitale curiosità del nuovo, del diverso. Esperienze che trascendono l’ego e ci mettono a contatto col numinoso, col perturbante, per un risveglio spirituale, allargando i nostri confini, nell'oltrepassamento.. Conclude: «Itaca non c’è in fondo al viaggio», ma Itaca «è di volta in volta, la ragione del viaggio e del suo animo, il motivo per cui vale sempre la pena di ripartire, guidati da qualcosa che ti aspetta». Allora, quando avrai questo vengo alle vele, ti basterà stare al timone sapendoci stare: il resto è mare» (Zavoli, Il ragazzo che io fui, Milano, 2011). Libro semplice, utile ai giovani, prometteva di più all'inizio.