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Già dalla lettura della prime pagine, ho capito che questo libro mi sarebbe piaciuto .... E così è stato! Un romanzo che ha rappresentato per me un viaggio all'interno dei sentimenti, che scava a fondo nell'anima e cerca di trovare delle risposte alle domande che un po' tutti ci facciamo, prima o poi. Lo definirei un "romanzo psicologico", un viaggio introspettivo ... Questo è, infatti, l'aspetto che più mi ha colpito. Da subito ho potuto cogliere la sensibilità dell'autrice e la sua capacità di descrivere i sentimenti in un modo unico, romantico, metaforico, figurativo. Complimenti a lei, perché leggendo questo libro, soprattutto noi donne, ritroviamo molti dei sentimenti e stati d'animo che ci appartengono.
INTRO è incentrato sulla storia di una giovane donna, Lia, che in un preciso istante della sua vita decide di allontanarsi dal luogo in cui ha vissuto fino a quel momento e di intraprendere un viaggio. Il percorso di Lia oltre ad essere un cammino fisico dettato dal “viaggiare” in sé, simboleggia una scoperta interiore, profonda e verace. Il racconto, infatti, si sviluppa seguendo tre linee guida parallele tra di loro: il passato, il presente ed il futuro. Il passato domina la prima parte, porzione del libro in cui la protagonista si racconta, rivelando al lettore gli aspetti più intensi della sua personalità, quelli plasmati da un amore lontano, ma tagliente; il presente ruota intorno alla conoscenza di un uomo misterioso che la aiuterà ad indagare nei meandri inesplorati della sua anima; il futuro, invece, è un tempo tutto da scoprire, tempo di infinita libertà.Il titolo stesso suggerisce un’idea corretta di ciò che il lettore andrà a leggere: l’insieme di più pensieri che fondendosi creano un’unica introspettiva narrazione. Lia è una donna determinata a rinascere e per fare ciò riflette dentro sé stessa, riuscendo a ricordare di non dover avere più paura di amare. E’ stato il suo primo amore a farla perdere, sarà un amore presente e quasi surreale a darle la possibilità concreta di ritrovarsi, per riscoprirsi capace di vivere. Lei che ha sempre impostato le sue priorità verso la ricerca di una felicità raggiungibile solo in due, diviene consapevole di sé stessa e trasforma l’insofferenza della vita in positività. Il suo continuo interrogarsi e interrogare il mondo che la circonda, la guiderà lungo la strada della leggerezza. Finalmente pronta a ripartire per non fermarsi mai, ritorna dove tutto è cominciato, un’ultima volta, decisa a non dimenticare, ma pronta a slegare il suo cuore. Infine occorre dire che si tratta, principalmente, di un libro romantico e allo stesso tempo di "formazione" perché indaga con arguzia la sfera psicologica.
Non chiamatelo romanzo rosa. Sarebbe troppo riduttivo. Questo esordio letterario di Marta Giacobbe non è una lettura da ombrellone. Al contrario è molto psicologico, con un'accurata analisi introspettiva, scava a fondo sull'origine dei sentimenti. Tutto ha inizio con una lettera che Lia - giovane universitaria - spedisce al primo ragazzo che ha amato e che non vede da cinque anni. Vuole mettere per iscritto quanto non era mai riuscita a dire, per potersi finalmente liberare da vecchi "fantasmi" che la inquietano. La lettera rappresenta il primo passo per liberarsi di un rimpianto, per "buttarsi alle spalle anni di paure, dolore, sogni infranti, pianti, sensi di colpa, disillusioni, di vita messa in pausa". Per riordinare i propri pensieri, Lia decide di partire per un viaggio senza destinazione. Non andrà molto lontano, perché "per mettere una distanza non occorre percorrere tanti chilometri, basta che la lontananza sia nella mente e nel cuore". Il suo è un partire non per fuggire bensì per trovare se stessa, "non per mettere una distanza ma per mettere un punto, per chiudere qualcosa che durava da troppo a lungo, che sembrava destinato a non finire mai". La partenza è carica di buone intenzioni e speranze che tuttavia Lia perde strada facendo, arrendendosi alla realtà delle cose. Sono molto profonde le riflessioni che farà durante il viaggio. Vediamone una. "... nella vita si vivono fasi, frazioni di tempo e sembra che questi lassi temporali siano destinati a durare per sempre, vogliamo che sia così e la smania di prolungare quel frammento all'infinito può spingere a viverlo davvero." In poche parole: trama affascinante, finale per nulla scontato, una lettura impegnativa. A meno che nella vostra vita non abbiate mai sofferto per amore (in questo caso vi invidio), se leggerete questo romanzo consiglio di preparare i fazzoletti. Lacrime garantite.
Recensioni
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