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Anno edizione: 2013
Anno edizione: 2014
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Einaudi ripropone questa commedia in tre atti di Natalia Ginzburg, pubblicata nel 1989, e più recentemente portata sul palcoscenico da Valerio Binasco. Quattro i personaggi principali, di cui uno, l'intellettuale-politologo-conferenziere Gianni Tiraboschi solo evocato dagli altri tre, ma presenza incombente nella sua personalità ipnotizzatrice, anche se ingenua e destinata alla sconfitta. Il giovane e intraprendente giornalista Marco Rozzi si reca per tre volte, a distanza di anni, nella sua casa isolata della campagna toscana per intervistarlo, affascinato dai suoi libri e dalla sua figura ("Così alto, magro, pallido, con quella barbaccia nera scaruffata, quelle mani che agita in aria, fini, delicate, bianche. Parla molto bene...Balbetta, sì un poco...Ha una voce rauca, chioccia, come rugginosa..."), ma finisce sempre per imbattersi e scontrarsi solo con le due donne che abitano con lui: la sua compagna Ilaria (litigiosa, superficiale, inconcludente), e la sorella minore Stella, volubile e scontrosa. I tre imbastiscono dialoghi alquanto surreali, scambiandosi giudizi impietosi su Tiraboschi, sulle sue scelte di vita, sull'ambiente che frequenta; oppure si scambiano generiche opinioni sui segni zodiacali, le automobili, il cibo, i vestiti, abbordando in cerchi concentrici un reciproco avvicinamento alle loro diverse realtà esistenziali. La scena in cui si svolgono i tre atti è volutamente immobile e minimalista: sempre lo stesso salotto, polveroso e in disordine, con la poltrona vuota in cui s'immagina accomodato il proprietario nelle sue rare presenze in casa; la dispensa e il frigorifero che offrono squallidamente solo quattro patate, uova e caciottine fresche; un giardino incolto e abbandonato. Alla fine l'intervista, dopo dieci anni, si farà: ma con un intervistato depresso, mentalmente assente, chiuso nella sua camera da letto e vinto dalle circostanze della vita: "Il famoso Gianni Tiraboschi. Uno dei meglio uomini che abbia avuto l'Italia".
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