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Inscriptiones Medii Aevi Italiae (saec. VI-XII). Vol. 1: Lazio-Roma, città metropolitana. - Flavia Frauzel - copertina
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Inscriptiones Medii Aevi Italiae (saec. VI-XII). Vol. 1: Lazio-Roma, città metropolitana. - Flavia Frauzel - copertina

Descrizione


Il volume, il quarto della collana delle Inscriptiones Medii Aevi Italiae (saec. VI-XII), è il primo di detta collana che è dedicato alle iscrizioni di Roma tra il 500 e il 1200. Il volume accoglie cinquantacinque epigrafi da quattro Rioni (V Ponte, VI Parione, VII Regola e VIII S. Eustachio) posti nell'ansa del Tevere, nel Campo Marzio centrale erede della parte occidentale della IX regione augustea (Circus Flaminius), poi VI regione ecclesiastica. Apre il volume una Introduzione topografica ai Rioni di provenienza del materiale epigrafico: in particolare ci si sofferma sul 'programma di esposizione grafica' di committenza pontificia al quale si possono ascrivere dieci delle iscrizioni dedicatorie e commemorative di chiese e/o di altari, datate all'ultimo quarto dell'XI secolo (due) e al pieno XII secolo (otto). Seguono poi, suddivise per Rione, le cinquantacinque schede delle epigrafi (quindici sono tràdite) provenienti in massima parte da sedici edifici ecclesiastici (di cui tre odiernamente scomparsi) di ciascuno dei quali si fornisce una scheda storico-archeologica. Minoritarie invece sono le testimonianze individuate in contesti non ecclesiastici con incerta localizzazione della provenienza: si tratta di tre bolli teodoriciani, uno su mattone e due su tegola con iscrizione opistografa (nn. 9 e 41), di una attestazione epigrafica funeraria di VI secolo vista da G.B. De Rossi in via del Governo Vecchio (n. 42) e di un'iscrizione lacunosa di IX secolo incisa su un frammento di cuspide decorato con motivo a croce conservata nei depositi del Museo di Roma e di ignota provenienza (n. 43). Il materiale epigrafico è stato raccolto mediante spoglio dell'edito, ricognizioni in loco e studio della tradizione manoscritta conservata nelle biblioteche Casanatense, Vallicelliana e, soprattutto, nella Biblioteca Apostolica Vaticana. Il corpus epigrafico principale (ventisei iscrizioni su cinquantacinque) proviene dagli scavi nel Palazzo della Cancelleria e annessa chiesa di S. Lorenzo in Damaso, mentre cinque testimoni sono relativi alla chiesa di S. Eustachio in Platana e quattro a quella di S. Biagio della Pagnotta. Nel dettaglio, dal Rione V Ponte provengono: dalla chiesa di S. Apollinare tre iscrizioni della seconda metà dell'XI secolo che corrono attorno ad altrettanti clipei marmorei odiernamente conservati nelle Grotte Vaticane (la cosiddetta 'Cornice di S. Apollinare', nn. I, 1-3); da S. Biagio della Pagnotta quattro epigrafi (nn. 2-5), di cui tre tràdite, di fine XI e inizio XII secolo; dai SS. Celso e Giuliano un'iscrizione funeraria di VI secolo e una esegetica di XII secolo (nn. 6-7) riportate unicamente dalla tradizione manoscritta; dalla scomparsa chiesa di S. Salvatore in Primicerio una epigrafe (n. 8) di XII secolo dedicatoria di un altare vista da A. Silvagni in museo Laterani ma al momento non rintracciata. Al Rione VI Parione si possono ascrivere: le tre iscrizioni dedicatorie e commemorative di XII secolo da S. Agnese in Agone (tràdita, n. 10), dalla non più esistente chiesa di S. Cecilia de Campo (n. 12) e ora nel cortile della Casa della Letteratura, e da S. Tommaso in Parione (n. 40); la charta lapidaria di XI secolo da S. Barbara dei Librari (n. 11) e l'iscrizione commemorativa dipinta della prima metà del XII secolo da S. Maria de Crypta Pincta (n. 39)...
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Dettagli

2021
30 settembre 2021
Libro universitario
302 p., ill. , Brossura
9788868093310
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