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recensione di Bellofiore, R., L'Indice 1987, n. 8
Il paesaggio che Barcellona - giurista ed ex deputato comunista - tratteggia descrivendo la situazione attuale è, ben a ragione, un paesaggio lunare, di desolazione: "la società attuale è una massa amorfa di individui che rincorrono febbrilmente un'identità impossibile: il mondo degli oggetti consumabili governa ormai la loro vita secondo una logica puramente quantitativa". L'argomentazione che viene sviluppata in questo libro nella sua ricerca sulla genesi di un simile destino è talmente ricca ed articolata, anche nei suoi rivoli apparentemente secondari, da essere di impossibile sintesi.
Si può provare ad indicare il problema e la tesi finale. Il problema è costituito dal rovesciamento dell'individualismo proprietario - per cui l'individuo diviene libero ed eguale in forza dell'astrazione giuridica che lo designa come soggetto titolare del diritto di proprietà - in individualismo massificato. Scompare il soggetto mentre dilaga l'individuo consumatore, che nella proprietà non trova più affermazione di identità e creatività ma solo il principio sistemico cui il suo comportamento soggiace.
L'ipotesi interpretativa è che tra l'uno e l'altro non vi sia contraddizione, ma sviluppo conseguente: l'artificialità dell'ordine giuridico e politico è, già nell'individualismo possessivo di Hobbes e Locke, l'esito di uno sdoppiamento della persona umana in soggetto astratto (libero) e individuo concreto (obbligato), sdoppiamento che trova il suo termine nella reificazione dei rapporti personali.
È qui che trova anche spiegazione la singolare sintonia tra teoria dei sistemi e filosofa postmoderna: "il sistema restituisce un individualismo debole, non perché il pensiero è debole, bensì perché l'organizzazione è forte e ci restituisce un individualismo in cui l'unica possibilità attraverso la quale l'uomo si individua è il suo consumo". Un libro da leggere.
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