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Anno edizione: 2023
Anno edizione: 2023
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Una storia che racconta ombre e luci dell’inizio del Novecento, attraverso gli occhi di due giovani uomini che trovano l’uno nell’altro la forza di superare l’insensatezza del conflitto e consolazione nell’immortale lezione dei classici, appresa tra i banchi di scuola.
«Un libro commovente.» - The Times
«Una storia insieme epica e intima, profonda e ironica, che racconta l'eredità e l'insensatezza della prima guerra mondiale attraverso l’amore di due giovani studenti.» - The Guardian
«Un esordio intenso.» - The New Yorker
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Un romanzo bellissimo, uno dei più belli letti sulla guerra e le trincee. Mi è venuta in mente più volte la poesia di Wilfred Owen "Dulce et decorum est". Anche la storia d'amore è molto ben costruita. C'era forse qualcosa che avrebbe potuto essere approfondito (la vita nel collegio, ad esempio, o la lotta di classe), ma il romanzo nel complesso merita un 9 pieno.
«Se dovessi morire, pensate solo questo di me: c’è un angolo di un campo straniero che sarà per sempre Inghilterra». Esordio della scrittrice Alice Winn, In Memoriam, prende spunto dal necrologio che presenta il nome dei soldati uccisi in guerra. Siamo nella prima guerra mondiale, dove ogni mossa è possibile e tutto è lecito per la sopravvivenza. Avrei preferito che il romanzo fosse più breve, alla lunga l’ho trovato un po’ noioso, ma salvo due elementi tra queste pagine piene di violenza, morti e bombe, la poesia che fa da corredo a tutto il libro – ed è la cosa che ho apprezzato di più – e la storia d’amore delicata e commovente tra Gaunt e Ellwood. «Non riesco a sopportare di guardarla», disse. Gaunt chinò la testa e sfiorò con le labbra il sopracciglio rimasto di Ellwood. «Non è colpa sua se l’Austria ha dichiarato guerra alla Serbia.» «Non ho mai detto che lo fosse.» Gaunt non rispose. Ellwood sospirò. «Vorrei essere di nuovo al fronte», disse. «Mi sento sporco.» «Lo so», disse Gaunt. «Anch’io.» Un romanzo che mixa pienamente tragedia, orrore, ma anche amore da un’autrice che sicuramente merita di essere considerata anche nelle due prossime pubblicazioni.
In memoriam sono i versi del poeta Alfred Tennyson recitati da Sidney nel cortile del collegio un giorno di pioggia e ascoltati e compresi fin dentro l’anima da Henry, amico e confidente di Sidney. Dopo le lezioni, i due si raccolgono insieme e sfogliano le pagine del necrologio per leggere i nomi dei soldati morti in guerra. La prima guerra mondiale. Nomi di ex compagni, di giovani studenti che hanno incrociato nelle classi del college o di sconosciuti che sono morti sacrificando la loro vita all’altare della patria. Con uno stile perfetto, che scandisce le parole, le emozioni, i suoni, che non risparmia le brutture della guerra ma nemmeno le bellezze dei sentimenti, l’autrice ci regala una storia che emoziona e commuove, una storia eterna che potrebbe ripetersi ancora e ancora. Una storia ambientata in un periodo difficile in cui l’amore non era mai sicuro, né eterno. Dove gli uomini morivano e le mogli restavano senza mariti e i figli senza padri. La guerra è la più grande ferita del mondo. Una ferita che sembra chiusa, ma che continua a piangere sangue e in mezzo a questo mare rosso di solitudine e di morte, le parole di Sidney creano un ponte e allacciano il cuore di Henry al proprio tenendo a galla una vita che altrimenti andrebbe perduta in mezzo a tante altre. Forse l’ennesimo sacrificio inutile, l’ennesimo sacrifico ingiusto. Tra momenti divertenti e racconti cupi, i sentimenti diventano grida che sovrastano il tempo e raggiungono anche i luoghi e i tempi più ingiusti. I due protagonisti vengono separati più volte e ogni volta sembra mortale. Definitiva, soffocante, senza via di scampo. Ma l’amore cos’è, se non sopravvivenza di chi è sopravvissuto? L’amore non può essere annientato. L’amore annienta la diversità, sbattendoti in faccia che non esiste.
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