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Anno edizione: 2013
Anno edizione: 2019
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Una lettura interessante dedicata alla poesia, alla letteratura, alla vita tutta.
Shelley prende decisamente e fieramente le parti della composizione poetica intesa come unico antidoto in grado di opporsi al dominio dell’interesse economico, egoistico e calcolatore, che ottunde con le sue lusinghe la mente e la sensibilità dell’essere umano. Attività per eccellenza nobile e gratuita, la poesia si presta a diventare il mezzo privilegiato capace di alleggerire lo spirito appesantito degli individui e delle collettività, agendo non solo esteticamente attraverso lo stimolo dell’immaginazione, ma anche eticamente con la promozione della solidarietà e del sentire comunitario. La contrapposizione tra immaginazione e ragione vede Shelley schierarsi apertamente in favore della prima delle due facoltà mentali, che caratterizza l’umanità già dai suoi albori. La ragione è sintetica, stabilisce i rapporti tra i pensieri, individua le differenze; l’immaginazione è analitica, arricchisce i pensieri, coglie le somiglianze tra le cose. È da quest’ultima che la poesia trae linfa per esplorare l’ignoto, avvicinarsi al bello, modulare armonie, creare metafore e associazioni, superando ogni contingenza temporale ed elevandosi alle verità eterne e universali. “La poesia solleva il velo dalla nascosta bellezza del mondo, facendo sì che le cose familiari appaiano come insolite; essa dà nuova vita a tutto ciò che rappresenta…”. La realtà può e deve nutrire la poesia, ma non la vincola alla sua pura descrizione. L’esaltato fervore di Percy Bysshe Shelley “in difesa della poesia” lo porta a farne “qualcosa di divino”, “il centro e la circonferenza della conoscenza”, “la radice ed il germoglio di tutti gli altri sistemi di pensiero”. Essa sola “rende immortale tutto ciò che di più bello e di più buono c’è nel mondo”.
L'opera si presenta come la risposta del poeta alla tesi avanzata nel 1820 da Thomas Love Peacock nel suo 'The Four Ages of Poetry' circa l'inutilità della poesia. Come già scritto, al di là dei pregi di questa edizione, è un'opera interessante, non solo un'apologia di una forma d'arte, ma un vero testo descrittivo che si addentra nell'essenza stessa della poesia. Per quanto l'autore non manchi di manifestare l'importanza di determinati contenuti già nei suoi versi, questo pamphlet rappresenta un buon contributo all'approfondimento della conoscenza di Shelley, così come il noto libello giovanile 'The Necessity of Atheism'.
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