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Anno edizione: 2019
Anno edizione: 2019
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La storia di una famiglia. La storia di un amore. La storia di un paese intero, l'Italia.
«Ho solo ricordi di lei, di noi. Mi sembra di non aver vissuto altro, per tutta la mia vita. Noi apparteniamo a questa terra. Io e lei. E infine saremo di nuovo lì. sotto l'albero di fichi, dove un giorno ci siamo promessi che saremmo tornati. Perché un amore ha sempre bisogno di un posto dove tornare»
Genova. Quando Agata varca la soglia, l'appartamento è silenzioso e tremendamente buio. Sua madre non c'è più, da diversi mesi ormai. Resta soltanto l'odore delle stanze vuote, la polvere sui mobili, insieme all'eco dei ricordi e ai segreti, che ora nessuno può più mantenere, e che i vecchi quaderni dell'amata zia Alice, rimasti a lungo nascosti, sono pronti a rivelare. Quelle pagine custodiscono, infatti, il ritratto di una donna che Agata stenta a riconoscere come la sua zia Alice, e la storia di un grande amore proibito, di cui non ha mai saputo nulla. E sarà proprio il racconto di quella vita segreta a cambiare tutto, anche nel suo presente. Perché c'è un filo unico, un sentiero sepolto che unisce le generazioni di donne della famiglia Lantieri. Agata, ancora una volta lontana da Genova, tra gli scorci rassicuranti delle estati trascorse nella fattoria di famiglia in Valpolcevera, scoprirà non solo la vera storia della propria famiglia, ma imparerà anche che la forza nasce dalle fragilità, il coraggio dal dolore e che il vero amore non conosce lo scorrere del tempo. Soprattutto si renderà conto che quel fazzoletto di terra, tra i due versanti di una collina, sulle alture genovesi, racchiude in sé tutta la loro storia: ogni ritorno è un ritorno lì, ogni partenza è una partenza da lì, ogni perdita, ogni nascita, ogni gioia e ogni dolore sembra compiersi e avere senso soltanto tra quei colori. Oggi più di ieri. Intrecciando luoghi, accadimenti e personaggi, Chiara Ferraris restituisce al lettore al tempo stesso un frammento della grande storia d'Italia e una saga familiare. Tra passato e presente, "L'impromissa" si rivela così una storia d'amore e di appartenenza, dove le protagoniste sono le donne, le loro scelte, la loro forza, il loro sacrificio.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
E’ la storia di una donna, Alice, a cui la vita sin dalla giovane età non risparmia dolori: la perdita dei genitori in guerra, l’abbandono da parte di sua zia, la vita dura in orfanotrofio, la separazione dalla sua più cara amica, suor Virginia. Un destino crudele che trova una svolta, allorquando viene adottata, appena quindicenne, da Rosetta, una vedova che, insieme a suo figlio Pietro, manda avanti una fattoria e che necessita di una collaboratrice per il lavoro nei campi. Alla fattoria Alice impara a coltivare la terra, ad accudire il bestiame, a spaccare la legna, a trarre dalla natura tutto il necessario per sopravvivere. Ma la terra richiede fatica, sudore, impegno reciproco, unione tra coloro che vi lavoravano. Nel quotidiano impegno alla fattoria insieme alla sua madre adottiva e a Pietro, Alice troverà le sue radici perdute, la sua famiglia, la sua collocazione nel mondo, la sua identità di donna e un posto che le apparterrà per sempre. E’ tra quei campi che germoglierà anche l’amore tra lei e Pietro. La loro storia sarà quella di un amore osteggiato, negato, rinnegato, accantonato, ma irrimediabilmente vivo, pronto a sgorgare di nuovo e a farsi strada ogniqualvolta troverà un piccolo spazio tra le pieghe degli eventi. Un amore che, come una sorgente sotterranea, resisterà alle intemperie della vita, agli scherzi del destino, alle molteplici separazioni, al dolore, ai lutti e alle profonde sofferenze inflitte dalla guerra. Un amore che tornerà e ritornerà sempre perché inscritto nell’anima dei suoi protagonisti.
Libro coinvolgente, appassionante. Letto tutto d'un fiato. I protagonisti poi rimangono li' nella testa, nel cuore e smuovono l'anima. Assolutamente da leggere per emozionarsi, piangere, ridere, pensare, decidere..amare..
Una storia d'amore, diverse storie d'amore. Un "Via col Vento" genovese, con la terra, l'amata fattoria, e storie d'amore che si intrecciano come nei romanzi rosa. Per chi ama il genere romantico, apprezzerà. Io non proprio, visto che ci sono alcune cose che potevano essere delle potenzialità e si sono rivelate incomplete. Parlo della figura di Virginia, che all'inizio pareva quasi protagonista di un giallo, che alla fine si risolve in un "lei non era come diceva Alli" e non si capisce cosa abbia fatto in Irlanda (Diletta liquida la cosa in due parole e secondo me il lettore rimane un po' affamato... se Virginia era così importante, perché non dire tutto fino in fondo); l'altra è l'improbabile lieto fine della storia d'amore contemporanea, che si risolve troppo magicamente in due pagine, senza alcun approfondimento. Alli è comunque la classica eroina delle storie d'amore, che soffre e subisce per amore, che è cocciuta fino all'estremo, circondata dal bello e tenebroso, dal tipo morbido e accondiscendente, da figure femminili che non riescono a tenerle testa, e questo fa di lei la protagonista romantica e indomita delle storie rosa, in cui le lettrici si identificano e bramano di passione. Il titolo non rappresenta la protagonista, ma una figura femminile secondaria. Però si vede che un titolo così avrebbe attirato pubblico. Scritto bene, mi ha coinvolto fino a un certo punto, poi visto che non c'erano colpi di scena (con la guerra in atto sarebbe stato molto indicato), mi è rimasta solo la storia d'amore. Quindi per me non si tratta di narrativa, ma di genere rosa.
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