L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Un romanzo mediocre, che però prende il volo, quasi s'impenna, nell'ultima quarantina di pagine (lo so, in tutto sono oltre quattrocento...), quando l'autore si scrolla di dosso l'inevitabile tentazione dell'emulazione, tipica di quando si scrive avendo poco o nulla da dire, e lascia spazio alla verità. Queste pagine finali, nelle quali Walzer, ennesimo Copperfield della narrativa inglese, non racconta più il suo passato di figliolo un po' viziato della solita famiglia ebrea piccolo borghese, numerosa e urlante, ossessiva e un po' razzista, già raccontata, ma con ben altre voci, da Roth, da Bellow, da Woody Allen, ma il suo presente, quando torna, di passaggio, nella grigia, forse malinconica ma certamente amata Manchester, queste pagine finali riscattano, almeno in parte il romanzo fino a quel momento insincero, stiracchiato, pieno di presunte arguzie ebraiche ma privo dell'umorismo promesso in quarta di copertina. Walzer gioca a ping-pong, e il ping-pong è la metafora di qualcosa, probabilmente della vita (così ci asciughiamo la metafora), si sente stupido e solo, ma in realtà è intelligente, sensibile e piace alla gente, si fa molte pippe (bastaaaa!) ma piace alle ragazzine, i cattivi sono pelati e i buoni zazzeruti, insomma dai tempi di Dickens per l'autore non sembra essere cambiato granchè nella letteratura, ma poi, come detto, alla fine un po' di sincerità viene fuori, e non sono molti i romanzi di oggi di cui si possa dire altrettanto....
Mi aspettavo molto di più. Mai fidarsi degli entusiastici giiudizi della critica riportati sul retro delle copertine. "Uno di quei libri che ti cambia la vita (The Observer)".... Ma per favore..! Tante, troppe pagine che suonano più come un insieme di sketches cuciti insieme senza un vero pathos narrativo, nè tantomeno spunti comici così esilaranti come la critica vorrebbe far credere. Ancora una volta poi - come in molti libri con personaggi di matrice orientale - non si capisce il senso di lasciare nel testo parole in lingua originale quando le stesse potrebbero tranquillamente essere tradotte in italiano senza rallentare la fluidità della lettura e disturbare la concentrazione. Alla fine, quindi, un libro prolisso e fine a se stesso che non aggiunge una virgola alla tua vita.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore