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Anno edizione: 2020
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30 minuti brucianti, con la produzione e gli arrangiamenti di David Bowie... un disco da custodire appunto con la "trilogia berlinese" (Low, Heroes, Lodger) del Duca Bianco.
Dopo lo scioglimento degli Stooges, nel 1976 David Bowie affianca Iggy Pop come produttore e co-autore di un set di nuove canzoni, gli organizza una nuova band e gli infonde nuovo slancio ed entusiasmo musicale in "The Idiot", la prima fatica da solista di Iggy. La direzione artistica è distante da quella degli Stooges; la musica di "The Idiot" è tutt'uno con la produzione del periodo berlinese di Bowie ("Heroes"), con figure di chitarra frammentate, linee di basso minacciose e dissonanti partiture di synth in evidenza. La nuova musica di Iggy Pop appare un po più cerebrale ed introspettiva, mentre la sua voce affonda in un indolente tono baritonale. In "The Idiot", esplora nuovi territori come paroliere, e le sue canzoni si presentano ad un tempo poetiche ed autoreferenziali come non mai. Un buon esordio da solista.
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