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Anno edizione: 2010
Anno edizione: 2012
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Nonostante io mi dichiari nazionalista, riconosco che le argomentazioni di Ernesto Galli della Loggia sono assolutamente ineccepibili, e dimostrano, attraverso un articolato ragionamento storiografico, come e perché l'identità italiana sia zoppa e debole. Intendiamoci, anche prima di leggere questo libro percepivo che, in confronto agli altri Stati, soprattutto occidentali, all'Italia mancasse qualcosa di importante; all'autore va il merito di averne messe le ragioni su carta, con dovizia di dettagli. Questo tomo va letto assolutamente, se vogliamo capire perché il nostro Paese, soprattutto sotto l'aspetto identitario, non funzioni, e per certi versi si abbina bene con un altro libro di Ernesto Galli della Loggia, "La Morte della Patria", in cui esplica ulteriormente la crisi dell'idea di Nazione in Italia con l'antifascismo, la retorica resistenziale e l'ideologia partigiana. Voto massimo meritatissimo.
Di questo libro mi parlò alcuni anni fa un mio amico, che mi incuriosì, mi colpì e mi convinse con la teoria di Galli Della Loggia secondo cui l'Italia - sotto il profilo della geografia, della storia, della mentalità, delle comunicazioni - non si divide solamente fra Nord e Sud, ma anche (se non soprattutto) fra Est e Ovest. Essendo io marchigiano della provincia di Ancona, ho spesso sperimentato quanto c'è di vero in questa affermazione, vista la relativa facilità di raggiungere dalla mia zona (e di intrecciare relazioni di studio, lavoro, turismo con) chi abita sul versante adriatico da Venezia a Bari, e la assoluta difficoltà di fare altrettanto con chi vive ad appena 150-200 km in linea d'aria ma al di là dell'inesorabile barriera appenninica. In realtà il libro (che ho finalmente letto), pur prendendo le mosse da considerazioni di carattere geografico e ambientale, va molto al di là di esse e, nell'arco di non moltissime pagine (ma comunque acute e pregnanti), rintraccia una ad una le ragioni, le conseguenze, i nodi nevralgici, le virtù (poche) e i vizi (troppi) dell'identità "plurale" del popolo italiano, della mancata appartenenza ad una "res publica", del peso della tradizione intellettuale e della classe politica più a sfavore che a favore del senso dello Stato, delle responsabilità (non sempre e non solo negative) della religione cristiano-cattolica e della Chiesa. Ciò con uno sguardo capace di abbracciare almeno 20 secoli di storia della penisola e senza rinunciare a sottili confronti con quanto è accaduto e accade oltralpe. Una lettura dunque assolutamente utile e consigliabile, a cui avrei dato il massimo dei voti se non mi fosse stata un po' d'inciampo - ma ammetto che magari è un mio limite di gusto - la sintassi troppo ampollosa e "ciceroniana" dell'autore, il quale ha un bel rimproverare i letterati nostrani di essersi storicamente chiusi in una élite intellettuale scarsamente aperta alla modernità (specie a quella tecnico-scientifica) ma che finisce poi per farne proprio lo stile di scrittura.
Indispensabile lettura per tutti coloro che vogliono sapere cosa sia l'identità nazionale e quanto questa sia conculcata nel popolo italiano. Semplicente non c è. Per tutte le motivazioni esposte nel testo dal Prof. Galli Della Loggia. L'unità di popolo che si percepisce sugli spalti e sulle tribune di qualsiasi competizione sportiva non è quella identitaria del popolo italiano che, purtroppo, non ha ancora una 'memoria condivisa'. Il libro ci dice che tale identità non può prescindere dall'accettazione di un passato storico i cui protagonisti, non sempre, hanno operato per l'affermazioni di interessi collettivi nazionali. Non poche volte, in un recente passato, si è operato con spirito fazioso ed antitaliano da parte di coloro che hanno rappresentato il nostro Paese. Vera e soprattutto storicamente documentata quest'opera non convenzionale nè semplicistica farà male a coloro che sono convinti che la verità storica sia quella raccontata nei manuali scolastici ai giovani d'oggi. Indispensabile per riordinare i nostri pensieri depurandoli dalle scorie inutili dell'ortodossia politica dei partiti nazionali. I quali hanno, da sempre,la responsabilità di aver dopato la nostra società di cattiva e troppa politica e poco Stato. Lettura necessaria.
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