Tradizionalmente, la sociologia occidentale situa la nascita della disciplina nella prima metà del XIX secolo - periodo di eccezionali cambiamenti storici, nel quale presero corpo le teorie di autori come Saint-Simon e Comte. In realtà, però, circa mezzo millennio prima, in un periodo altrettanto critico, la sociologia era già nata nel mondo arabo. Nel 1377, infatti, Ibn Khaldun, studioso, consigliere politico, giudice malikita e insegnante, ritiratosi in una roccaforte nel deserto vicino a Orano, scrisse un'opera rivoluzionaria, nella quale delineò una "scienza nuova" mai esplorata prima, volta a trarre dall'analisi razionale e rigorosa del passato un quadro complesso di "esempi ammaestranti" per il futuro: la Muqaddima. Tale opera, tradotta per la prima volta in francese e introdotta in Europa proprio in quello stesso fatidico periodo in cui nasceva la sociologia occidentale, costituiva già, infatti, un ampio, complesso e raffinato trattato sociologico-filosofico. Nel volume la precoce sociologia delle civilizzazioni di Ibn Khaldun - presentata, innanzitutto, sullo sfondo della cultura islamico-greca del suo tempo - è analizzata nei suoi principali aspetti sociologici, ma anche filosofici, storici e scientifici, allo scopo di restituirne al lettore la sorprendente ricchezza e vivacità d'analisi, e la profondità di prospettiva. Ma l'interesse che tale opera suscita non è affatto solo retrospettivo e "storico". Il nucleo "universalizzabile" di tale lavoro, infatti, basato sull'individuazione di leggi costanti come quelle naturali (poiché passato e futuro si assomigliano "più di due gocce d'acqua"), lo rende proiettabile, con le debite ricontestualizzazioni, anche ai giorni nostri. Per questo, nel libro la tesi di Ibn Khaldun è, alla fine, interpellata per provare a comprendere, a partire dai suoi presupposti specifici, anche il presente della "civilizzazione" liberale e multiculturale dell'Occidente contemporaneo, e per tentare di mettere a fuoco la condizione attuale dei fattori-chiave dello sviluppo sociale dai quali, seguendo il suo paradigma, dovrebbero venire a dipendere le sue prossime trasformazioni.
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