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Ottima come sempre la parte saggistica, ormai una costante di qualità, in questa, ribadisco, che è la migliore rivista del fantastico pubblicata in Italia. Copertina per me troppo horror e poco weird, buono lo stile di Torello ma troppo esplicito, mi piacerebbe più allusivo e misterioso. Per quanto concerne i racconti, ho apprezzato moltissimo quello di Lisa Tuttle, davvero originale ed incisivo, una delle migliori scrittrici weird del secondo '900 (tutti i suoi racconti che ho letto in passato sono sempre stati di buona qualità). Non mi è piaciuto quello di La Valle, solita retorica del politicamente corretto, il suo è un weird umanista che rispecchia in pieno lo spirito omologante dei tempi (tipico di quelli che dicono e scrivono peste e corna su Lovecraft,Tolkien, etc...) o almeno nei suoi lavori tradotti in italiano ho sempre riscontrato questa sorta di buonismo che trovo stucchevole, inoltre linguisticamente e sintatticamente, nulla di rilevante, la solita prosa priva di slanci artistici, popolaresca si, ma di medio bassa qualità. Discreta seppur brevissima la ghost story classica di Middleton (tradotta nella nostra lingua pochissime volte), fiacca infine la storia di Besana, anche concettualmente come affermato dall'autore stesso in merito al riscaldamento globale, non penso sia il caso di meditarci su più di tanto, nè tanto meno esserne spaventato, molto discutibile la forma esteriore del racconto (ma tanto oggi tutti scrivono in questo modo, oddio ce ne fosse uno che si permetta di osare ed alzare il tono qualitativo di una prosa oramai morente, probabilmente non verrebbe pubblicato, anzi forse deriso o accusato di "tirarsela troppo").
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