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Per gli appassionati del Metal Alberto Contini (AC Wild) rappresenta la storia di un genere musicale considerato a torto “secondario” dai discografici e da media mainstream perché, al di là di certi gruppi – come ad esempio i Metallica che hanno raggiunto un enorme successo commerciale planetario a discapito della proposta artistica che propongono –, non ha un riscontro economico sostanzioso. Hereticvs è la biografia di AC Wild non solo dal punto di vista della lunga storia dei Bulldozer, fondati a Milano nel 1980 insieme al compianto Dario Carria, rifondati nel 1983 con l’aggiunta di Andy Panigada alla chitarra e rimarrà insieme ad Alberto la colonna portante di questa band che insieme ai Necrodeath e agli Schizo costituisce la sacra triade del metal estremo tricolore, ma anche il racconto delle sue idee sulla politica, sulla religione e sulla filosofia (condivisibili o meno ma in ogni caso da rispettare) che ne fanno un personaggio fuori dal comune. Il libro ricco di aneddoti spesso tragicomici ripercorre la sua vita da eretico già dall’infanzia, sino al liceo e agli studi universitari, al suo servizio civile, mai incline a compromessi anche nel suo stesso ambiente musicale. Oltre alla doverosa spiegazione della genesi dei principali lavori del “combo “milanese: The Day of Wrath, The Final Separation, IX, Neurodeliri, fino ad Alive… in Poland – quest’ultimo ristampato dopo un nuovo concerto nel 2012 – e Unexpected Fate, ci sono a volte i chiarimenti track by track del loro senso e dell’ispirazione che ha portato Alberto a trattare un argomento piuttosto che un altro. Oltre all’attività di cantante/bassista nei Bulldozer AC Wild si mette alla prova come editore discografico e produttore in Giappone ma con l’EP Dance Got Sick! compie l’ennesima eresia arrivando ad influenzare i Prodigy! Si cimenta persino con la musica classica con la sua etichetta Thymallus. Alla fine della lettura si ha la sensazione di aver conosciuto una persona poliedrica e fuori dagli schemi.
Valido racconto di una band che, volenti o nolenti, ha fatto metal in Italia e della suddetta scena musicale ampiamente marginalizzata in quegli anni anche dai media stranieri. Scritto bene, si divora letteralmente. Consigliato a chi ha vissuto quegli anni.
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