L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
PARTE II Quando abbiamo trovato vuoti,falsi,tutti i modelli in cui le generazioni precedenti avevano nutrito cieca fiducia,quelli da cui i nostri padri e pro-genitori erano stati affascinati.Dinanzi al vuoto di valori ce ne rendiamo conto ma abbiamo bene a mente non ce ne sono proprio,smettiamo di cercarli,di prefiggerceli come chimere,e restiamo bene attaccati alla superficie,sappiamo bene che è l’unica cosa che si può toccare.Una frase del libro dice bene,“se i soldi non fanno la felicità, significa che la felicità non esiste”.Perché che lo si ammetta o meno,qualunque cosa si tratta sempre e solo di soldi.Qualunque cosa,non si tratta che di uno scambio mercenario,e tutto si vende,e tutto si può comprare.Sesso e soldi,la vita gira intorno a questo,ed è probabilmente la cruda realtà dal libro sviscerata,raccontata, senza censure.Ci si trova spesso dinanzi ad infatuazioni e amori,ma alla fine,l’insoddisfazione o chi per essa,come nel libro si dice bene“l’amore non sarebbe bastato,la felicità c’avrebbe annoiato,creperemo ognuno per conto proprio”.L’amore,il cliché di tutte le copertine e gli almanacchi ecclesiastici,l’unica fonte di salvezza possibile,alla fine non potrebbe bastare.L’abbandono è tragico,lacerante,si poteva rimanere insieme ma non avrebbe mai perdurato lo stesso sapore della passione degli inizi,quando ci si abbandona ad un’illusione.Si torna nel proprio vuoto,fatto di vuoti troppo grandi da colmare,di anestetici che hanno sempre a che fare col sesso,e coi soldi.Arriverà la tragicità finale che forse rimane l’unico punto debole del romanzo,scritto per dargli una chiusura.“Hell”come detto, è la visione del mondo da parte della generazione che ha occhi spalancati e disincantati,vitrei,lucidi di lacrime e lucidi di disincanto. È un libro che,con presunzione,avrei potuto scrivere anch’io,così com’è,con le stesse visioni:“spegni le stelle e guarda il cielo, che ci vedi? Buio, ma lo sguardo umano si attaccherà sempre su una piccola stella,un obiettivo da tenersi innanzi,per non pensare al vuoto".
PARTE I: La giovane scrittrice francese Lolita Pille ci consegna, come da quarta di copertina annunciato, il connubio universale tra lo spleen ardente baudelariano, e il vuoto dissipante e dissipatorio ellissiano. Un paradigma oserei dire. Un’ideale. In realtà, piuttosto riuscito a mio modo di vedere. La giovane scrittrice ci consegna il ritratto impietoso della nostra generazione, vuota, priva di valori, priva di obiettivi, intenta solo a continuare a trastullarsi, a consumare. I più fortunati per condizione economica possono avere i privilegi del lusso sfrenato, agghindate come troie d’alto bordo, griffate da testa a piedi, scorazzano per i locali più chic tra le auto più lussuose e si decompongono dentro appartamenti inarrivabili dove si consumano orge e cocaina. Pare solo Ellis trasportato in Europa aggiornato di un ventennio. Ma quello che contraddistingue la protagonista “Hell”, e forse anche la nostra generazione, è il dono obliquo della lucidità, cinica, occhi vitrei spalancati sul mondo che lo sondano al microscopio. La superficie diventa l’obiettivo da inseguire, la vanità, il futile, restano desiderabili. Per non stare a pensare al dolore che marcisce dentro le viscere, al vuoto in cui sprofondare. Ecco lo spleen, triste e struggente, riecheggia Baudelaire, riecheggiano le musiche francesi abbondantemente citate nel libro, Lèo Ferrè. Riecheggia un riverbero gelido di una musica techno assordante da discoteca, senz’anima, che lascia scotti alla fine. La storia che si snoda nell’ambiente del romanzo pare la più scontata di tutte: giovane ragazza carina o bellissima poi s’innamora e alla fine l’amore finisce male e lascia strutti. Si. Ma la ri-lettura che la protagonista fa, di questa che è la storia un po’ di tutte le storie giovanili o meno, è la ri-lettura da parte della nostra generazione, o almeno di quella fetta disincantata a cui sento di appartenere. Quando abbiamo trovato vuoti, falsi, tutti i modelli in cui le generazioni precedenti avevano nutrito cieca fiducia,
Letto in un giorno o poco più: si tratta della versione parigina dei libri 'maledetti' di Bret Easton Ellis, tipo Meno di Zero, quindi stile minimalista, giovani ricchissimi, annoiati, drogati e pervertiti, volontà di scioccare ad ogni costo, seriosità impermeabile a ogni forma di ironia, satira o comicità, ecc. B.E.Ellis però scrive molto meglio. Conclusione: a metà tra Melissa P e Isabella Santacroce, se vi piace il genere leggetelo. Io continuo a preferire C.Bukowski, I.Welsh o M.Houellebecq.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore