Harald Szeemann (1933-2005) è stato uno tra i più coerenti pensatori dell'arte contemporanea mondiale del secondo dopoguerra. Critico dell'intensità, profondo conoscitore della storia dell'arte, per l'intera sua vita ha realizzato mostre caratterizzate da un forte impegno di ricerca cambiando la storiografia e i sistemi della metodologia critica ed espositiva internazionale. Amava les finesses della cultura, come lui soleva definire le ricerche minime di analisi comparata, che mirabilmente innescava nelle sue atipiche mostre. Dalle Documenta di Kassel alle varie Biennali, dalla famosa ricostruzione di Monte Verità ad Ascona alle memorabili mostre delle Macchine Celibi, da Joseph Beuys a Duchamp e ancora... la sua idea di Visionario si concretizza sempre e comunque nel suo Museo delle Ossessioni, dove il tutto è il nulla, il possibile è l'impossibile, le esperienze, l'intuizione, il coraggio e l'immaginazione lo conducono costantemente a un agire destabilizzante di fronte ai modelli imposti dai sistemi di potere. Soleva autodefinirsi Curatore Indipendente. Le Biennali di Venezia del 1999, a chiusura di un secolo, e del 2001, ad apertura del terzo millennio, resteranno nella storia dell'arte contemporanea come il segno tangibile di un intellettuale «super partes» che, accollandosi totalmente le complesse responsabilità assegnategli dalle istituzioni, anticipa e insegna i tempi dell'arte e della socialità dell'arte. Questo volume è la testimonianza di un intenso lavoro di circa tre anni in cui la profonda stima, l'amicizia ultraventennale, la sana collaborazione e la solidale filosofia della vita e del «fare» giocano un ruolo importante nel racconto autobiografico fatto dallo stesso Szeemann, mentre l'Autrice, profondamente legata al protagonista, ne ha studiato e condiviso la filosofia mettendo in evidenza quanto egli abbia anticipato i tempi, intervenendo in una penetrante analisi di operazioni e concetti nell'Arte e oltre l'Arte. In questo volume nulla è casuale, o inventato, o semplicemente encomiastico. L'Autrice ha invece voluto mettere a fuoco da una parte il valore della spazialità della mente come attitudine di potenzialità intuitiva dell'uomo e, dall'altra, il coraggio della verità, di quella verità che oltrepassa i sistemi per amare e vivere la realtà. Attraverso esperienze, documenti, conversazioni, saggi, testimonianze, immagini inedite, il lettore percorrerà l'intero iter di un uomo che ponendo a proprio fondamento il coraggio, l'indipendenza, l'immaginazione e l'umiltà è sicuramente uno tra i più atipici personaggi di un'epoca ormai scomparsa.
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