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In questo breve opuscolo, dove il protagonista, un affermato pianista, sente di emanare fetore e di essere ricoperto delle lordure del mondo, e quindi chiede aiuto a medici e anche a qualche stregone, Jelloun ne approfitta per dispensare pillole di saggezza: “la realtà è che gli uomini non si possono cambiare, ma si può cambiare la percezione che ne abbiamo”; “non c’è bisogno di sperare per intraprendere né di riuscire per perseverare”; “esistono due categorie di persone: quelle che diffidano sistematicamente di chiunque e quelle che danno credito a tutti”; “l’invidia è lo specchio della bruttezza, riflette i nostri sentimenti bassi e meschini, ci riempie di veleno, corrompe l’anima”. Ce n’è per tutti i gusti! Inoltre si diverte a mettere in scena situazioni al limite del paradossale (e del paranormale): il pianista non riesce a guarire con i consigli del medico curante (che gli diagnostica una depressione)? Bene, lui va a purificarsi all’hammam della sua città di origine (Fès) dall’amico massaggiatore Bilal che, dopo alcune sedute, riesce ad eliminare gl’invisibili patogeni che lo inondano di fetore, salvo contagiarsi lui in persona. Per curarlo dalla malattia acquisita, il pianista deve donare a Bilal un Luigi d’oro. E, per perfezionare la guarigione, il pianista deve pure recarsi da un santone, che gli fa incidere su una lastra i nomi delle persone che lo perseguitano, piastra che poi cade in pezzi che prendono la forma di una vipera. E’ un’operetta morale, come quelle di Giacomo Leopardi? Piuttosto è un divertissement che lascia un po’ il tempo che trova. Nel nostro mondo occidentale, uno potrebbe rivolgersi alla stessa stregua alla religione, a uno strizzacervelli, alla filosofia, allo yoga e/o alla meditazione. Non è un Jelloun d‘annata, beninteso, ho letto di molto meglio.
Poche pagine per far capire che l'apparenza non basta se dentro ci si sente marci. Quando la lordura diventa un'ossessione e l'anima ha bisogno di purificarsi. Bello.
bleah!!! non l'ho comprato, mi è capitato di leggerlo, stranamente, in prestito sono poche paginette, l'autore vorrebbe dare un tono assai introspettivo al libro, ma per me è uno dei peggiori libri mai letti
Recensioni
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